Settimana santa senza gli dei

31 Marzo 2015 di Simone Basso

Il trofeo continentale più prestigioso, per le merengues della sezione baloncesto, manca da un ventennio esatto. Nel 1995 quel titolo chiuse un’epoca: a Saragozza, il Principe Sabonis cancellò l’onta (lui, il Più Grande di Sempre europeo?) di non aver alzato fin lì la Coppa. Si riscattò del furto con scasso subito nove anni prima, a Budapest, contro il Cibona, quando lo Zalgiris fu derubato da un arbitraggio scandaloso. Era la metà dell’atleta prodigioso del 1986, ma il quoziente intellettivo e le mani bastarono per scortare la Banda Obradovic – Arlauckas, Antunez, Martin, Biriukov… – alla terra promessa. Giocando un bel basket, spensero le ambizioni di un Olympiakos che, a dispetto delle grandi firme (Eddie Johnson, Volkov, Tarlac, Fassoulas), sciorinava (…) una pallacanestro orripilante; una specie di mantra dei Novanta. Arvidas, quell’estate, cominciò la sua avventura negli States: a Portland, con un decennio di ritardo, le ginocchia scricchiolanti, trentunenne. Ma a vedere i suoi pick and roll con quel fenomeno di Rod Strickland, persino gli americani si resero conto della grandezza – intonsa – del fuoriclasse lituano.

Simone Basso, in esclusiva per Indiscreto

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