L’Italia professionista dei Telegatti

5 Marzo 2015 di Stefano Olivari

La morte di Gigi Vesigna ci offre il pretesto per rimpiangere tante cose, non ultima l’esistenza di giornali in grado di vendere più di 3 milioni di copie in un’Italia non ancora web-dipendente ma già popolata da analfabeti di ritorno.

Giornali come il suo Sorrisi & Canzoni, arrivato a record di vendite incredibili (anche con gli occhi di allora) a metà degli anni Ottanta, con la consegna dei Telegatti che era paragonabile, come esibizione di rapporti di potere, a una italiana notte degli Oscar (nome, non a caso, del Supertelegattone di Superclassifica Show, in onda negli anni d’oro su Canale 5, presentata da Maurizio Seymandi e legata a doppio filo al Sorrisi di Vesigna). La notte dei Telegatti, dal nome ufficiale di ‘Gran Premio Internazionale dello Spettacolo’, nel suo momento di massimo fulgore aveva come teatro proprio un teatro, il Nazionale di Piazza Piemonte a Milano, e come sigla l’immortale Sorrisi is magic dei fratelli La Bionda, capace di riportarci negli anni Ottanta come forse solo People from Ibiza.

Nostra edizione preferita quella del 1987, una delle tante condotte da Mike Bongiorno, con vallette Renée Simonsen e Carol Alt. E adesso cosa abbiamo in prima serata? I casi umani, la gente che non arriva alla fine del mese, i pro Rom e gli anti-Rom… tutte cose che c’erano anche nel 1987, solo che non facevano spettacolo. Nell’Italia di Gigi Vesigna lo spettacolo, per quanto taroccati fossero i premi e certe carriere, era fatto dalla gente di spettacolo.

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