Apple Watch, una cagata pazzesca

12 Marzo 2015 di Stefano Olivari

È peggio l’Apple Watch o lo spazio pubblicitario gratuito che i grandi media hanno riservato all’Apple Watch, spesso con titoli di apertura? La premessa è che non siamo nemici della Apple (scriviamo da un Mac, telefoniamo e mandiamo messaggi da un iPhone), ma dell’assenza di senso critico da parte di chiunque, non soltanto di giornalisti che spesso sono costretti a battere la grancassa per qualche pagina pubblicitaria in più. Nessuno può prevedere il successo commerciale del nuovo prodotto dell’azienda diretta da Tim Cook, se no si metterebbero sul mercato soltanto prodotti di successo, ma in positivo si può dire che l’orologio è il primo prodotto davvero nuovo di Apple da quando è morto Steve Jobs e non un’evoluzione di intuizioni del fondatore.

Sono molti di più, secondo noi, i lati negativi, che elenchiamo prima che l’Apple Watch sia al polso di ogni essere umano. Il primo è che nessuna persona sana di mente andrebbe in giro con un orologio da ricaricare, ottimisticamente, ogni 16-18 ore. Il secondo è che tutte le sue funzionalità sono contenute in altri prodotti Apple di dimensioni piccole, a partire dall’iPhone, mentre non è vero il contrario. Se l’obbiettivo è quello di far spendere di più gli Apple-maniaci, bisognava almeno illudere questi maniaci di rispondere a un bisogno nuovo. Il secondo lato negativo è strettamente connesso al terzo, cioè lo schermo piccolo (ovviamente, non è che abbiamo il polso di Tyson) che fa passare la voglia di leggere e smanettare a chiunque non abbia la vista di una lince.

Come al solito troviamo demagogiche le critiche al prezzo (350 euro la versione base, con i modelli di fascia alta che possono arrivare anche a 1.000 e quelli da rapper idiota anche molto più su), perché non stiamo parlando di un bene o servizio di prima necessità come l’acqua o la sanità. E soggettivo è il giudizio estetico, per Jobs fondamentale: il nostro è che l’Apple Watch sia abbastanza brutto e che trasmetta meno emozioni di un orologio meccanico, anche se ne esistono già tantissime versioni e possibilità di personalizzazione. Conclusione? L’Apple Watch ci sembra sotto molti profili una cagata pazzesca, messa sul mercato solo per far vedere che è iniziato il dopo-Jobs, ma forse non è un caso che dirigiamo Indiscreto invece di un azienda di successo mondiale.

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