Serie A di pallacanestro 2014-15, le prime otto di Indiscreto

10 Ottobre 2014 di Fabrizio Provera

Pare, da fonti certe e Indiscrete, che giovedì mattina – alla presentazione della serie A di basket – il presidente federale Gianni Petrucci e il neo presidente di Legabasket, Nando Marino da Brindisi, si siano scambiati chiacchiere nervose. Che riportiamo.

M. Gianni, ma pensi che Indiscreto pubblicherà la preview di campionato?
P. Spero di sì, anche se conoscendoli..
M. In che senso?
P. Che saranno chiusi in qualche cinemino di provincia, con le sedie in legno, a visionare Sapore di Mare, Vacanze di Natale e qualche centinaio di B movie… Oltre a ripassare l’Arcadia di capitan Harlock, in attesa di mercoledì. C’è da sperare non perdano il senso del tempo, presi come sono a discettare su tutto lo scibile. 
M. Ma non c’è nessuno in grado di contattarli?
P. Impossibile, sono schermati grazie al sapiente lavoro di depistaggio di Italo Muti.

Gianni Petrucci conosce bene gli Indiscreti, infatti eravamo in fase di concitata consultazione di Bloodbuster, sito di riferimento per tutti gli amanti del poliziottesco e dintorni, tuttavia – siccome nonostante tutto siamo ‘governativi’ e non barricadieri – non vogliamo privare i vertici del cesto della nostra attesissima, e ovviamente indiscreta, preview sulle prime otto posizioni della regular season, al via sabato 11 ottobre.. Pronti, partenza, via.

POSIZIONE 8: ACEA ROMA – Si stuferà, prima o poi, Claudio Toti. Il patron della Virtus puntava ad ottenere qualche migliaio di abbonati per abbandonare il pala Tiziano, ma dopo due anni clamorosi – finale e semifinale scudetto – il budget si è ulteriormente ridotto. Il ds Nicola Alberani ha fatto nuovamente i miracoli, preso Brandon Triche (il Derrick Rose dei poveri, qualcuno l’ha definito così), Kyle Gibson, il cavallo di ritorno Stipcevic, ha tenuto Bobby Jones e messo sotto le plance il belga De Zeeuw. I playoff sarebbero già un ottimo risultato, per la formazione di Luca Dalmonte.

7: ENEL BRINDISI – Sek Henry e Marcus Denmon per dimenticare la classe di Dyson, da Pesaro Elston Turner con tanti punti nelle mani, quindi Mays sotto le plance e dalla panca il giovane Cournooh, il veterano Bulleri e molti cambi di spessore. Qualcuno la vede più in alto, a nostro Indiscreto avviso i Bucchi boys stazionano tra la posizione 6 e la 7, non essendo ancora un team ben bilanciato. Pronti a essere smentiti.

6: SIDIGAS AVELLINO – Gli irpini sono reduci dalla delusione della scorsa annata, quando al budget importante seguirono tante delusioni e l’esclusione dai playoff. Quest’anno coach Frank Vitucci ha una squadra intrigante, con Banks, Cavaliero e lo spumeggiante Gaines, il Califfo dei Rimbalzi Anosike sotto le plance, più altri giocatori affamati. Ha cominciato la preparazione due settimane dopo le altre, eppure pare già una formazione ben assortita.

5: ACQUA VITASNELLA CANTÙ – La delusione cocente dello scorso anno, 0-3 contro Roma nei quarti, ha consigliato – assieme alla riduzione di budget e alla svolta societaria, con ingresso di nuovi soci – una svolta radicale. Via Ragland, Leunen, Aradori e Cusin, il ds Della Fiori – figlio di cotanto padre – ha avuto delle prese potenzialmente sorprendenti con un budget non certo faraonico a disposizione. Risultato: una squadra atleticamente debordante, magari dal QI cestistico non eccelso, ma già capace di battere Milano e Venezia in pre season. Darius Johnson Odom è un crack, Feldeine un saggio, Jones e Hollis due ottime ali, Erci Williams e Mbodj due centri complementari, Gentile, Abass e Laganà il futuro del cesto azzurro. Sacripanti in panca, poi, è una garanzia. Cantucky è pronta per assaltare il fortino delle magnifiche quattro.

4: UMANA REYER VENEZIA – Finita la stagione dei miracoli a Montegranaro, Charlie Recalcati è approdato alla corte del paron Brugnaro. Che ha speso, come sempre: Ress, Viggiano, Moore e soprattutto Phil Goss rappresentano un usato sicurissimo. Julyan Stone dicono sia un crack, noi l’abbiamo visto rimanendo perplessi. Occhio a Peric e al giovane Ruzzier, davvero interessante. Potenziale da semifinalista.

3: GRISSIN BON REGGIO EMILIA – La realtà più emergente e corsara del basket italiano dopo Sassari. 3.500 posti venduti in abbonamento, manco il PalaBigi fosse il Garden, la conferma di Cinciarini e Della Valle, l’avvento di Polonara, la ricomposizione del trio lituano Lavrinovic-Lavrinovic-Kaukenas, dulcis in fundo Mandrake Diener… Coach Max Menetti ha dalla sua roster, entusiasmo a mille e qualità offensiva. O si fa una stagione coi fiocchi, da primissimi posti, o si rischia una cocente delusione. Tutto qui, il problema di una formazione temibilissima.

2: BANCO SARDEGNA SASSARI – Mentre il presidente Stefano Sardara rimira la teca col secondo trofeo della storia, la Supercoppa 2014, in panca Meo Sacchetti – riconfermato sino al 2018 – ha costruito assieme al bravo ds Pasquini una formazione che impressiona. Via i Diener e il Califfo Caleb Green, i nuovi arrivi sono un sapiente mix: Dyson in regia e Jeff Brooks conoscono bene il nostro campionato, Logan e Sanders due potenziali frombolieri, Shane Lawal conferma che in famiglia distribuivano le molle. Poi dalla panca arrivano Cusin, Sosa, Todic e i vetero-italiani del gruppo. Roster secondo solo a Milano, finale scudetto opzionata. A meno che l’impatto con l’Eurolega non combini brutti scherzi.

1: EA7 MILANO – Ci ha impressionato, questa Milano, rispetto a quella del settembre 2013. Gentile è avviato alla leadership continentale nel suo ruolo, MarShon Brooks è un attaccante che a qualcuno ha fatto pensare alla gloriosa stagione di Antoine Carr, Linas Kleiza – se ristabilito – è un crack a ogni livello, Samuels sempre più dominante, Ragland una garanzia per il campionato italiano. Fin qui le certezze. Poi c’è da valutare il caso Hackett, l’intimidatorio Shawn James che però stenta a ritrovare il parquet, Melli dopo l’infortunio. Sulle sette gare nessuno sembra in grado di impensierire una Milano che dopo 18 anni ha ricucito il tricolore sulle maglie. In Eurolega non sembra ancora in grado di essere da Final Four, ma lo dicevano anche del Maccabi, lo scorso anno…

Foto tratta da olimpiamilano.com

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