Buffa o Tranquillo?

26 Settembre 2014 di Stefano Olivari

E così anche Federico Buffa ha preso la sua ‘Decision’, che purtroppo per noi telespettatori NBA è stata quella di abbandonare (per sempre, si intuisce) le telecronache della lega più interessante del mondo dello sport più bello del mondo. Pur rimanendo a Sky, Buffa proseguirà nel filone del cosiddetto ‘storytelling’ inaugurato con l’avvicinamento a Brasile 2014, viaggiando e occupandosi di storie sportive ed extrasportive. Ma al di là di ciò che pensiamo dello storytelling (il peggio, roba da rimpiangere un editoriale di Collovati o di Tardelli), il problema è che non lo ascolteremo probabilmente più in coppia con Flavio Tranquillo. Scenario che getta nello sconforto noi non fenomeni, che consideriamo un piacere della vita ascoltare persone competenti parlare di argomenti appassionanti. È quindi l’ultima occasione utile per proporre un ‘Di qua o di là’ che non è solo giornalistico, ma anche per certi versi filosofico ed esistenziale. Meglio concentrare le proprie forze in un solo campo lavorativo, pur avendo le capacità per fare anche altro, oppure meglio allargarsi alla ricerca di nuove esperienze ed opportunità, visto che la vita è una sola? Il sondaggio può essere inteso anche come una semplice preferenza da spettatori, anche se chi come noi li ha ascoltati migliaia di volte fin dai primi anni Ottanta alla radio sa benissimo che Buffa e Tranquillo possono senza problemi scambiarsi le parti di super-tecnico e di divagatore (se trasmettessero su Indiscreto diremmo cazzeggiatore) colto. Impossibile quindi dire chi, brutalmente, ‘è più bravo’, la domanda è (ce lo diciamo da soli) molto più personale e sottile. Di certo c’è che in coppia ci mancheranno, pur continuando a seguirli singolarmente visto che non sono né vecchi né morti: non potremo più tifare (del resto abbiamo avuto un anno per prepararci) per tre quarti di garbage time, però, in modo da costringerli a tirare fuori il meglio. Di qua o di là, quindi: Buffa o Tranquillo?

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