La corsa al Piccone d’oro

30 Ottobre 2013 di Stefano Olivari

Charlemagne.  I molti lettori di Indiscreto appassionati di storia associano questo nome alla famosa divisione delle SS composta da volontari non tedeschi (soprattutto francesi ex Vichy), una sorta di legione straniera nazista che difese Berlino fino alla definitiva vittoria dell’Armata Rossa sovietica. Noi piccoli imprenditori schiacciati dall’Europa delle banche e dei professionisti del disordine sociale (tanto la vetrina spaccata è quella del fruttivendolo, tanto il poliziotto che prende gli sputi è un proletario che non ha parenti giornalisti) invece associamo questo nome al mitico conte Kalergi, di cui abbiamo già parlato e che non è un ‘piano’ segreto, come a volte si legge su siti complottisti di opposti estremismi (punto d’arrivo: colpa degli Stati Uniti), ma una ideologia fortissima e pubblica che sta alla base delle cosiddette istituzioni della cosiddetta Unione Europea. Ideologia che detestiamo, sia chiaro, ma comunque tutt’altro che segreta anche se i suoi testi fondamentali sono, come dire, di difficile reperibilità. Kalergi fu fra le altre cose il primo vincitore del premio Charlemagne (Carlo Magno, per noi del sussidiario), una sorta di premio di ‘europeismo’ assegnato nella città di Aachen (Acquisgrana, sempre per il nostro vecchio sussidiario, città tedesca attaccata alla Francia) a personalità più o meno conosciute ma sempre importantissime dove si decidono le nostre sorti. Questo il link al sito ufficiale, per chi volesse leggere l’impressionante albo d’oro. Da Kalergi alla Merkel, passando per Clinton e tutti quelli che hanno lavorato contro stati-nazioni (tranne i loro, ovviamente) che sono costati secoli di sangue e dolore, l’elenco è più interessante e istruttivo di quello del Pallone d’Oro (noi pop ovviamente siamo rimasti colpiti dalla presenza dello zio di Catherine Spaak, ex primo ministro del Belgio). Fra gli azzurri, nel senso di italiani, vincitori di questa sorta di Piccone d’Oro (il finto pazzo Kabobo è un sottoprodotto di questo orrore) lo scontato De Gasperi, Antonio Segni (ah ah), Emilio Colombo (ah ah ah), Carlo Azeglio Ciampi (ah ah ah ah) e Andrea Riccardi, il fondatore della comunità di Sant’Egidio e dimenticabile ministro dell’indimenticabile governo Monti. Dove vogliamo arrivare? Al solito punto. Ci saranno anche complotti e trame segrete, ma le decisioni vengono prese da persone e istituzioni con un nome.

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