Il non evento di Celentano

9 Ottobre 2012 di Stefano Olivari

Ogni trasmissione con Adriano Celentano deve per forza essere definita ‘un evento’. Anche se ci sono sembrati tutt’altro che un evento la presenza di Gianni Morandi, la riproposizione di vecchie canzoni (sia pure scegliendo quelle collegabili all’economia, da Svalutation a tutte le altre) e il dibattito con Stella e Rizzo che ormai sono, magari singolarmente, in quasi ogni trasmissione che ambisca ad essere di denuncia (di assessori cialtroni, però, mai di banchieri o imprenditori azionisti dei grandi media) con racconti circostanziati ma dal sapore un po’ rancido del ‘Signora mia’ (Sandro Giacobbe non c’entra). Non può essere considerata un evento nemmeno la presenza del vitalissimo Adriano, cantante e personaggio ancora molto credibile: non basta vivere in campagna per esser Salinger o almeno Battisti. Unico fuori dagli schemi l’economista Jean-Paul Fitoussi, che ha parlato del rapporto fra diseguaglianza sociale e democrazia e che non a caso è stato fischiato dal pubblico dell’Arena di Verona. Non che ci fossero attivisti mandati da Mitt Romney o da Paul Ryan, era solo che un discorso serio come quello di Fitoussi si prestava poco alle semplificazioni celentanesche (imbarazzanti quelle su descrescita e Pil) da palco e che il pubblico voleva le canzoni. Siamo però contenti che con 8 milioni e 918 mila telespettatori di media e il 31,80% di share Canale Cinque abbia ottenuto il miglior risultato di prime time degli ultimi cinque anni, considerando tutti i generi televisivi. Non che ci freghi qualcosa di Canale Cinque, ormai diventato tristissimo, ma ci mancano quelle trasmissioni di cui il giorno dopo tutti parlavano anche solo per dire “Io non l’ho vista”. Hanno contribuito a unire l’Italia più della retorica patriottarda e di una inesistente ‘memoria condivisa’, ma avevano anche il doping dei pochi canali fra cui scegliere. Insomma, a parte qualche eccezione (peraltro grazie a personaggi emersi decenni fa), quei tempi non torneranno. Purtroppo per Mediaset, ma anche per noi.

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