La strategia del se

19 Marzo 2012 di Anna Laura

di Anna Laura
Qualcosa di più di un collasso della società Inter sta accadendo. Senza clamori, senza interviste shock alla Gazzetta, in silenzio. Moratti è sull’orlo di una crisi di nervi. Il voler avere ragione tout court lo logora. Immagino i suoi tormenti e, se riguardo le immagini della finale col Bayern, la sua faccia finta. Da cui colgo ancora le emozioni sotterranee di “stand-by” del terrore che si manifestasse l’abituale sconfitta. Adesso capisco ancora di più perchè abbia smantellato e rifiutato di correggere quell’Inter.
Se faccio il parallelo con il Bayern, mi accorgo che i tedeschi non hanno rinnovato con Van Bommel, nè con Van Gaal, hanno tenuto quelli che dovevano tenere e venduto quelli che dovevano vendere: esattamente il contrario dell’Inter. A peggiorare le cose sono le dichiarazioni deegli “aziendalisti”, cioè Ranieri e Branca. Il primo è diventato un gran sacerdote dell’evocazione della “sfiga” che lui educatamente chiama sfortuna, anno-no, episodi sfortunati, ci va tutto male, non ci va bene niente, alla prima occasione ci puniscono. Ora, se hai un comunicatore di tale portata, capite bene che anche nei colloqui con il presidente Ranieri avrà cercato di fornire i dettami di tale evocazione. O forse una mano gliela ha fornita Moratti stesso, con la “geneticità” perdente che come il richiamo della foresta nei libri di Jack London torna a farsi sentire. Fatto sta che anche Branca è sceso in campo, anche se lui se la tira molto di più, e ha detto: “se…” Perchè non è ancora chiaro di chi sia la colpa del fallimento di quattro campagne acquisti. E la stagione non è ancora finita, Quindi solo a fine anno si farà il consuntivo. Dietro il “se…” di branca c’è tutta la difesa dell’aziendalista, e allora devo considerare anche Moratti come tale, viste le dichiarazioni fatte negli ultimi due anni sul rinforzare la squadra : “Se ci sarà da prendere qualcuno …”. Quindi il collasso della società riguarda ogni “dirigente” , ogni ruolo dell’organigramma societario compreso quello del presidente. E’ la logica conseguenza dei “se..” di Moratti, Branca e Ranieri, dell’alibi dell’aziendalismo imperante , dove ogni ruolo ha il suo “se” come alibi. Il fatto è che la strategia del “se..” ha un difetto grave: la assoluta incapacità di comprendere i trend , le pieghe che una faccenda prenderà. In sostanza non capire per aziendalismo come andranno le cose. Il disconoscimento del causa, effetto che sorregge questo mondo. Massimo, “se..” ti dimettessi mi faresti un favore perchè non ne posso più.

Anna Laura, 19 ottobre 2012

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