Uomini di Poulsen

12 Agosto 2010 di Libeccio

di Libeccio
Juventini in uscita, il proclama di Amantino, i dirigenti di Balotelli, i debiti del Barcellona, l’entusiasmo per Ronaldinho e i testimonial dell’azzardo.

 1. Pillole di mediocre (non) calcio d’agosto, in attesa della ripresa. Di Indiscreto, non di quella economica. Gli ultras della Juventus hanno minacciato con uno striscione i giocatori della rosa che non vogliono accettare di accasarsi altrove: “Per voi un anno di inferno se restate”.  I reprobi sono Grosso, Zebina (e ti pareva), Poulsen e Camoranesi e l’invito a cambiare aria è stato così perentorio da non lasciare dubbi sul fatto che qualche conseguenza avrebbe dovuto produrla. Poulsen, per dirne una, ha improvvisamente trovato l’accordo con Liverpool. Il tifoso aziendalista, attento ai bilanci più dei dirigenti della sua squadra, è il nuovo (anzi, vecchio) miracolo italiano.
2. Nessun calciomercato italiano come quello 2010 è stato bloccato dalla invendibilità di molti giocatori dei grandi club, quelli che poi mettono soldi veri nel circo. Gli inglesi hanno smesso di prendere qualsiasi scarto e così Amantino Mancini può dichiarare che “Non accetto altre destinazioni perchè voglio dimostrare tutto il mio valore all’Inter”. Ovviamente i quotidiani sportivi fingono di prendere sul serio queste situazioni, inventandosi interessamenti e offerte mai esistiti se non nella mente di chi regala contratti pluriennali agli ultratrentenni. Chi ci guadagna? Risposta facile.
3. Tolta la scommessa Adriano, che alla Roma può dire benissimo ma anche malissimo (il problema è che dipende da Adriano), non si può dire che le avversarie dell’Inter abbiano fatto enormi passi avanti: dalla Juve dei medio-men al Milan di fine impero, passando per una Sampdoria che già è stata brava a non smobilitare. Così i nerazzurri si sono impegnati per scendere di livello, prima trattando la vendita del loroi giocatore più decisivo (Maicon, operazione al momento fallita) e poi mettendo ufficialmente sul mercato e quindi deprezzando il campione italiano del futuro. Prima la colpa era del cattivo Mourinho (uno che non capisce di calcio, come è noto), poi è diventata del ventenne immaturo (mentre tutti gli altri ventenni con i soldi sono in India a fare volontariato), in mancanza di meglio si è provato a tirare in ballo un imprecisato ‘spogliatoio’ (lo stesso spogliatoio che lo aveva ri-accettato, sia pure senza braccia aperte, dopo l’incredibile quarto d’ora finale con il Barcellona a San Siro). Ma i dirigenti non dovrebbero dirigere?
4. E venne un giorno che il Barca si svegliò dal sogno che lo cullava da anni e si trovò con circa 450 milioni di debito e una perdita netta di 77 milioni. Praticamente una società fallita. Fino a ieri veniva descritta come la squadra tipo per ognuno che volesse studiare un modello vincente e sano. Il colpo di grazia pare sia stato dato dall’acquisto di Ibrahimovic, uno dei colpevoli di tutti i mali del mondo (perchè non bacia la maglia).
5. Ronaldihno pare abbia deciso di restare al Milan e le sirene mediatiche riportano la notizia come fosse stato ingaggiato Cristiano Ronaldo, con Messi in arrivo. Ci chiediamo se tutti i tifosi del Milan capiscano la strumentalità di certa stampa e il suo grado di dipendenza dall’ufficio stampa rossonero.
6. Sacchi, Buffon, Totti, Maldini, Caressa, hanno tre cose in comune: si occupano a vario titolo di calcio, non hanno preoccupazioni finanziarie, sono testimonial del gioco d’azzardo su internet. Fossimo ricchi e famosi ci penseremmo molto prima di adoperarci a pagamento per “convincere” molti ragazzi a sprecare i loro soldi nei casinò virtuali. Anche perchè i soldi si perdono davvero. Nella vicina Austria stanno studiando una legge per arginare proprio le scommesse su internet. Sono causa di suicidi, di comportamenti border-line e illegali, di depressione acuta e anche di molti divorzi. L’altra campana (quella del direttore di Indiscreto e di tutti gli ultras dell’azzardo) ci dice invece che la gente che si fa condizionare dai personaggi prima citati è gente che troverebbe comunque il modo di rovinarsi. Al di là dei rapporti causa-effetto, continuiamo però a trovare eticamente sbagliato che protagonisti dello sport siano testimonial del gioco d’azzardo. Per fortuna fra poco ricomincia il calcio vero. Vero?
Libeccio

(in esclusiva per Indiscreto)

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