Cristiano Ronaldo e poi gli altri

5 Aprile 2018 di Stefano Olivari

Le prestazioni di Cristiano Ronaldo e del Real Madrid contro la Juventus, nell’andata dei quarti di finale di Champions League, necessitano di pochi commenti. A volte è giusto anche soltanto guardare i più forti, senza dimenticare che la fortuna del calcio è che non sempre i più forti vincono. Di certo la rovesciata del due a zero, sul cross di Carvajal, rimarrà il gol più bello della storia di uno dei più grandi calciatori della storia. Le espressioni di Zidane e Barzagli, gli applausi del pubblico della Juventus abilmente ingigantiti dai soliti noti (certo scrivere o dire che Agnelli e Marotta hanno una squadra più debole di quella di tre anni fa è severamente vietato) a reti unificate, la normalità con cui CR7 ha festeggiato dicono tutto. E pazienza se il Minculpop metterà sottilmente in testa al canottierato che la colpa in fondo è di Allegri, del resto il primo a prenderla con filosofia è Allegri stesso.

Il gol in rovesciata più famoso di sempre rimane quello di Pelé, non in una partita vera ma in ‘Fuga per la vittoria’, il film di John Huston incentrato su una partita giocata a Parigi fra una selezione tedesca e un gruppo di prigionieri di guerra. Ma questo gesto tecnico ha una sua storia anche nel calcio reale. Una storia iniziata in Sudamerica e con molti sedicenti genitori, come tutte le invenzioni. Certo è che la definizione più usata in Sudamerica e in generale nel mondo di lingua spagnola è quella di Chilena, in onore appunto del cileno (ma basco di origine) Ramon Unzaga che per primo mostrò questo gesto in competizioni internazionali, negli anni Dieci del secolo scorso. Anche se la diffusione planetaria della Chilena si deve ad un altro… cileno, giocante qualche anno più tardi, David Arellano (uno dei fondatori del Colo Colo). In origine la rovesciata era usata soprattutto dai difensori, come lo stesso Unzaga, per spazzare l’area, ma presto si diffuse anche in attacco.

Ma veniamo al punto: quali sono stati i più bei gol in rovesciata della storia, parlando di competizioni di alto livello di cui esista almeno qualche immagine, anche sgranata? Parliamo di rovesciate per così dire pure, come quella di CR7 a Torino, ‘sentendo’ e non guardando la porta, non di rovesciate dopo essersi aggiustati il pallone come ad esempio quella famosa di Oblitas nella Coppa America del 1975 o la mezza rovesciata, pur spettacolare, di Mark Hughes in un Galles-Spagna del 1985. Lì la faccia dell’attaccante era verso la porta, come per Negrete in Messico-Bulgaria 1986 o Djorkaeff in Inter-Roma. Se parliamo di Coppa del Mondo, non ci sono dubbi che quella di Klaus Fischer nella semifinale 1982 contro la Francia sia stata la rovesciata per eccellenza: cross di Littbarski, torre di Hrubesch e l’allora attaccante del Colonia a siglare il 3-3 che avrebbe mandato quella incredibile partita ai rigori.

Scendendo di livello rispetto al Mondiale, quindi grandi sfide fra nazionali, Champions League o campionati di primo piano, è assolutamente obbligatorio ricordare la fantastatica rovesciata di Zlatan Ibrahimovic in Svezia-Inghilterra del 2012 e quella di Wayne Rooney in un derby di Manchester del 2011. Certo che come quantità e numero di tentativi, fra Real Madrid e nazionale messicana, nessuno può battere Hugo Sanchez, anche se la sua rovesciata più famosa gli fu parata da Van Breukelen nella semifinale di Coppa dei Campioni 1988. Sono tutte citazioni che tengono conto dell’importanza storica del momento, perché i campionati di ogni paese sono pieni di gesti di questo tipo: fra i gol in rovesciata più riproposti quello di un giovane Van Basten al Den Bosch, ad esempio, ma il campionato olandese vale come la nostra serie B. Pensando solo alla serie A vengono in mente in ordine sparso e senza andare alla preistoria Pinilla, Vialli, Tare, Gritti, Amauri, Florenzi, Maresca, Denis, Materazzi, Ganz, Garlini, Montella, Branca, Quagliarella, Guarin e altri che dimentichiamo senza dolo perché ovviamente non esistono statistiche per le rovesciate e andiamo di pura memoria. Menzione d’onore per il gesto tecnico di Mauro Bressan in un Fiorentina-Barcellona, ma lì la palla era rimbalzata. Certo è che la rovesciata di Cristiano Ronaldo non se la dimenticherà tanto facilmente nemmeno lui, che in carriera ha segnato in partite ufficiali quasi 700 gol e che con il conteggio utilizzato per Pelé sarebbe già il primatista ogni epoca.

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