1987, l’anno di grazia del rock

23 Novembre 2017 di Andrea Ferrari

Autore a dir poco prolifico, strepitoso chitarrista, ottimo ballerino, cantante eclettico e, sorprendentemente, persino regista. È quello che abbiamo scoperto vedendo ieri al cinema il film-concerto di Sign O’ The Times di Prince in occasione dei 30 anni dall’uscita di quel monumentale lavoro, un doppio album che mettiamo nella top 3 all-time della categoria assieme a The Wall dei Pink Floyd e Mellon Collie and The Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins.

Il 22 novembre è però anche una data infausta per il rock. Fu il giorno in cui, vent’anni fa esatti, Michael Hutchence, frontman degli Inxs, morì in circostanze mai pienamente chiarite in una stanza d’hotel a Sydney. Il 1987 fu un anno seminale anche per la band australiana che in quell’anno pubblicò Kick, l’album di maggior successo con oltre 10 milioni di copie vendute nel mondo e ben 4 singoli nella Top 10 americana, un disco che non avrebbe mai visto la luce se il manager Chris Murphy avesse accettato la proposta da un milione di dollari del presidente dell’Atlantic che voleva tornassero in studio a rifare un LP non ritenuto all’altezza.
Grande amico di Hutchence era Bono degli U2, altro gruppo con un legame speciale con l’anno che li fece finire sulla copertina di Time grazie a The Joshua Tree celebrato proprio quest’anno con un tour dedicato.

Un’idea che balena in testa anche a Zucchero per il 2019 nel trentennale di Oro, Incenso e Birra, ma anche l’artista emiliano ha un rapporto speciale con l’87 perché fu l’anno del clamoroso successo di Blue’s che Sugar considera il suo vero album d’esordio nonostante sia il quarto. Potremmo continuare a parlare del 1987 citando Michael Jackson, Sting, Def Leppard, Depeche Mode, Springsteen, Terence Trent D’Arby (ormai milanese d’adozione), Guns N’ Roses e molti altri. Fu l’anno di grazia del rock?

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