Giro d’Italia, se la sorpresa è la maglia ciclamino

19 Aprile 2017 di Indiscreto

Al Giro d’Italia è tornata la maglia ciclamino per il vincitore della classifica a punti, che mancava (la maglia, non la classifica) da 7 anni, sponsorizzata Segafredo Zanetti: la grande sorpresa annunciata qualche settimana fa era quindi questa e non la partecipazione di un campione in aggiunta ai pochi iscritti definibili tali. Così almeno avevamo creduto, noi ingenui non addetti ai lavori. Un colore, il ciclamino, legato ai buoni sapori della nostra giovinezza, allo sponsor Termozeta (soltanto gli estintori Meteor ci danno più pelle d’oca) e ad Adriano De Zan che per quattro ore intervistava i patron più improbabili nell’attesa di un fuggitivo ripreso a cinque chilometri dall’arrivo e di una volata di gruppo. Era il ciclismo degli sceriffi, Moser e Saronni ma non solo (anche i mezzi campioni avevano il loro orticello da presidiare), espressione di una mentalità prima ancora che di una tattica di corsa: fra l’altro Moser e Saronni sono quelli che più volte (quattro a testa) hanno conquistato la maglia ciclamino. Ma questa notizia era un mero pretesto per sottolineare che mai come quest’anno sentiamo parlare poco del Giro d’Italia, con l’ovvia esclusione (lo organizzano loro) della Gazzetta dello Sport. Eppure anche senza la caduta di Aru (che magari recupererà in extremis) in allenamento il cast non è peggio di quello di tante edizioni precedenti: tre che lo possono in teoria vincere (Nibali, Quintana pur con la testa al Tour e forse Kruijswijk), l’incognita Aru che può tutto e qualcuno che ha in canna l’impresa (Landa?). Certo, niente a che vedere con il Tour che rimane il primo e spesso unico obbiettivo dei corridori da corse a tappe di tutto il mondo, ma molto spesso è stato così senza che al Giro mancassero share e gente sulle strade. Insomma, se Quintana penserà troppo alla Francia e a Nibali viene un raffreddore il Giro perderà la sua architrave, cioè il pubblico generalista. Forse Kruijswijk ha una bellissima storia alle spalle, ma a molti non interessa conoscerla.

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