Berlusconi e gli agnelli di Pasqua

9 Aprile 2017 di Indiscreto

Il video in cui Silvio Berlusconi abbraccia i cinque agnelli salvati dal pranzo di Pasqua da Michela Brambilla è semplicemente strepitoso, con qualsiasi spirito lo si guardi. C’è il discorso di base, esseri senzienti uccisi per il piacere degli uomini (poi l’etologo della porta accanto ti spiega che in natura i leoni uccidono le zebre, perché chiaramente il quarantenne bolso che va all’Esselunga ed ha l’abbonamento a Sky è paragonabile agli animali della savana), ma anche quello politico (l’amore o l’indifferenza per gli animali sono trasversali rispetto ai partiti) e di immagine, per un uomo di 80 anni che ha segnato la vita anche di chi non l’ha mai votato.

C’è il divino gusto per il trash, che deve sempre sembrare inconsapevole (se no non è trash), ma anche una comunicazione pre-politica che alla fine porta più voti e soprattutto più riscontri mediatici di quella politica. Da Repubblica alla Stampa, dal Corriere della Sera a Indiscreto, ci siamo cascati tutti. C’è anche il segreto di Berlusconi, che è quello di fare Berlusconi in qualsiasi ambito, con una base di verità anche nella finzione: ha sempre detestato le pellicce anche quando Annabella gli faceva guadagnare miliardi (di lire) e mangiato poca carne, così come era milanista decenni prima di acquistare il Milan o anticomunista quando Forza Italia non era nemmeno concepibile e il PCI veniva rispettato anche dai suoi avversari.

E quindi? Se questo video avrà salvato anche soltanto qualche decina di agnelli, toccando le corde giuste, viva Berlusconi.

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