Salvini o De Magistris?

13 Marzo 2017 di Indiscreto

Il ‘Di qua o di là’ fra Matteo Salvini e Luigi De Magistris (il più classico dei refusi è scrivere Gianni) era dei più scontati, ma essendo privi di genialità lo proponiamo lo stesso. Sul Muro del Calcio negli ultimi giorni si è discusso molto di statistiche, quelle degli ‘scontri’ di sabato a Napoli indicano 28 feriti fra le forze dell’ordine e 6 fra i manifestanti (giudicate voi, come dicevano una volta a Telepiù). La questione è però soprattutto politica, visto che il sindaco di Napoli ha tentato in tutti i modi di impedire il comizio di Salvini, che invece è stato permesso dal prefetto dopo una telefonata decisiva di Minniti. De Magistris sarà stato anche un magistrato, ma all’ultima rilevazione il rappresentante dello Stato sul territorio risulta essere il prefetto, dipendente del Ministero dell’Interno, non il sindaco che è un’autorità politica. Sindaco che in ogni caso non può prendere le parti di chi distrugge la sua città… Insomma, messa così sarebbe Salvini 100 a 0, al di là della missione impossibile di chiedere qualche voto a un Sud da cui la maggioranza degli elettori leghisti vorrebbe staccarsi. La questione è politica, dicevamo, perché questa della tolleranza è una evidente ipocrisia e non soltanto per l’apologia di fascismo (che è un reato) ma perché le idee che a determinati gruppi sembrano inaccettabili sono le più diverse. È vietato essere contro l’immigrazione? E contro l’euro? E contro i centri sociali? In ogni caso, chi lo deve stabilire? Il punto della vicenda è questo, visto che avere antipatia nei confronti dell’immigrazione, dell’Islam o anche del modo in cui viene governata Napoli non è (ancora) un reato. Salvini o De Magistris?

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