Nokia 3310, per la nonna e per il nipote disoccupato

30 Marzo 2017 di Indiscreto

Non c’è giornale o sito che non abbia parlato della prossima uscita del Nokia 3310. Nuova, ma non troppo, versione dello storico cellulare simbolo dei primi anni Duemila. Iconico, potremmo dire indossando la maschera dell’addetto stampa. Un’assoluta genialata di marketing, in ogni caso, che ha fatto parlare nel mondo di un’azienda oggi certo non di tendenza. Nostalgia è la parola che spiega tutto: chi ha trenta anni adesso e vive di lavoretti probabilmente vorrebbe tornare adolescente con il suo Nokia, i suoi sms e il suo Snake, mentre chi il 3310 lo ha utilizzato da adulto di certo non lo rimpiange, paragonandolo a quanto può fare oggi il più scarso degli smartphone. Insomma, la chiave commerciale è questa della nostalgia dei trentenni oltre a un prezzo, 49 euro, di poco superiore a pizza e coca.

Va detto che il ‘nuovo’ 3310, al di là dell’essere colorato, si differenzia dal vecchio un po’ come forma e un po’ come funzioni, ma a occhio ci sembra sempre stra-facile da usare: il miglior telefono possibile da regalare alla nonna pensionata retributiva, ma anche al nipote disoccupato che la ammazzerà per l’eredità quando non avrà più i soldi nemmeno per un Lamezia-Orio con Ryanair (romperà così un patto fra generazioni che non ha stipulato lui).

Immuni nei confronti della nostalgia, anche perché associamo il 3310 a un periodo della vita che cancelleremmo, subiamo però il fascino perverso della non connessione, visto che 2G significa nel 2017 non essere connessi (sicuramente non a WhatsApp). Potrebbe essere il telefono del finto anticonformista che alberga in tutti noi, quello che vorrebbe tornare al telefono a muro e ai rapporti veri ma poi dopo cinque minuti non sa cosa dire e va su Livescore a vedere gli ultimi risultati del campionato ghanese. Potrebbe però essere anche l’opportunità per tornare a comunicare soltanto quando c’è qualcosa di importante da dire. Adesso ci pensiamo.

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