Piazza Fontana, terrorismo o strage di stato?

12 Dicembre 2016 di Biro

Il 12 dicembre è dal 1969 il giorno della strage di Piazza Fontana, un genere politico e giornalistico quasi a sé stante, come il caso Moro, la bomba alla stazione di Bologna, Ustica e alcune altre vicende in cui una verità giudiziaria fuori tempo massimo non ha affatto storicizzato eventi che toccano nervi scoperti anche nel presente, anche quando (come appunto nel caso di Piazza Fontana) esecutori e mandanti sono morti o sul punto di esserlo. La ragione di questo non è il numero delle vittime, inferiore a quelle di un ordinario sabato sera da impasticcati, ma il fatto che ognuno di noi ha una sua interpretazione degli eventi e quindi una sua storia moderna d’Italia. La cui democrazia, secondo dietrologi di varia estrazione, sarebbe quindi stata condizionata e per certi versi ‘rubata’ o ‘negata’, da queste manovre oscure. La distinzione fra terrorismo e strage di stato è funzionale al nostro Di qua o di là, ma è evidentemente forzata: per terrorismo intendiamo atti (di qualsiasi colore) con l’obbiettivo teorico di sovvertire l’organizzazione statale vigente, per strage di stato atti con l’obbiettivo di rinforzare l’organizzazione vigente o di regolare conti fra apparati dello stato stesso, ma un obbiettivo non esclude l’altro e la quantità di personaggi e storie presenti, ad esempio, in via Fani, autorizza chiunque al bar a dire la sua. Nel caso di Piazza Fontana (in sintesi: una bomba in una filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Milano, che procurò 17 morti e 88 feriti, senza contare le vittime a Piazza Fontana associabili, su tutte Giuseppe Pinelli) la verità giudiziaria, dopo oltre tre decenni pieni di follie (fra queste il trasferimento del processo a Catanzaro) anche da parte dei magistrati, è che i colpevoli siano terroristi neri con base a Padova e appartenenza a Ordine Nuovo, un gruppo con leader Franco Freda e Giovanni Ventura. Loro sul piano personale assolti, prima a Catanzaro e a Bari, poi in Cassazione. Da lì, come al solito, le interpretazioni e soprattutto l’uso della strage per attaccare i nemici politici del presente (Per chi vota Freda? Sarà stato per il Sì o per il No?). Sondaggio fatto con l’accetta, ma meno di tante ricostruzioni lette oggi: terrorismo o strage di stato?

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