Un modenese in Franciacorta

5 Ottobre 2016 di Fabrizio Provera

Strade ne ho corse tante, battuto borghi e vigneti, bevuto vini, assaporato cibi, concupito femmine e chiese, palazzi, luoghi. Mai avevo, così immediato, subìto il fascino di gente e “cose”. Mai delirato sùbito per la bellezza esecrata l’idiozia. (Luigi Veronelli)

CAZZAGO SAN MARTINO (Brescia) – Torniamo al nostro primigenio amore, anche Indiscreto: il cazzeggio colto su cibi e vini, e soprattutto di PERSONE legate a cibi e vini, che amiamo raccontare a modo nostro anche adesso che lo fanno tutti. Vediamo infatti sempre più cibo raccontato in televisione: trasmissioni asettiche e cuochi trasformati in vedette con oculate operazioni di marketing. Ma ci manca tanto, forse troppo, l’amore sragionato di un Gino Veronelli o di un Gianni Brera, ci manca lo Stefano Bonilli che rievocava Peppino Cantarelli, ci mancano Mario Soldati e il suo Atlante del gusto, su e giù per lo Stivale. Una carenza affettiva (ed enoica) improvvisamente travolta dall’incontro con un personaggio di straordinario rilievo ma senza polvere sulle spalle, tanta voglia di desacralizzare il proprio nome e un amore (quello sì) smisurato per l’Italia del gusto. Il suo nome è Claudio Cavicchioli, nato nel cuore di quell’Emilia “sognante fra l’oggi e il domani, di cibo, motori, di lusso e balere, l’Emilia di facce, di grida, di mani, un grande piacere vedere in futuro da un mondo lontano quaggiù sulla terra una macchia di verde, e sentire il mio cuore che batte più piano e là dentro si perde” (il lettore di Indiscreto ha capito il riferimento).

belleiIl nome rimanderà molti di voi al passaggio per le corsie enoiche dei supermarket, dove in molti ricorderanno che Cavicchioli fa rima con Lambrusco: Claudio e la sua famiglia rappresentano – dal 1928 – un nome di prestigio nella produzione del Lambrusco di qualità, ed un punto di riferimento nella viticoltura del territorio della provincia di Modena. Cavicchioli, fin dalla sua nascita, ha saputo valorizzare e diffondere i Lambruschi di qualità DOC Modenesi sul mercato nazionale, dove detiene la posizione di leadership, e su quelli internazionali. Un benessere costruito in un contesto superbamente Strapaesano, e contadino, dove la ricchezza di un membro della famiglia diventava ricchezza della famiglia e del territorio dov’era prodotta, in aperta contraddizione con i capitalisti alla Warren Buffett e al loro (a)familismo degli affari. Oggi, dopo l’accordo col Gruppo Italiano Vini, Cavicchioli continua la propria attività nel settore degli spumanti e lambruschi a metodo classico con le aziende Bellei a Sorbara e Castelfaglia in Franciacorta, nonché nella gestione dei vigneti di proprietà.

Abbiamo conosciuto Claudio una mattina d’estate, in cima al colle che domina i suoi vigneti a Cazzago san Martino, dove si gode una vista splendida sui ‘terrazzi’ naturali e i vigneti di Franciacorta. Castel Faglia, con l’avvento dei Cavicchioli, si sta orientando a una produzione sempre più di qualità: la linea MonoGram ne è la prova diretta, con vini dove il nerbo incontra la finezza, l’eleganza e la magnificenza che solo a queste latitudini le bollicine riescono ad esprimere. Ma Claudio non si è voluto trattenere troppo a lungo nella sua cantina: ci ha caricato in auto e, da novello Virgilio, condotto attraverso una ‘Golden street’ attraverso le porzioni più nobili e gli anfratti più belli della Franciacorta, dove le magnifiche tenute celano il lavoro oscuro che ha fatto di questa enclave qualcosa di unico nel panorama internazionale. Siamo passati dalla Bellavista di Vittorio Moretti, dalla Ca’ del Bosco di Maurizio Zanella (vale la pena venire fino a qua solo per ammirare il cancello di Pomodoro), per approdare infine a un luogo fuori dal tempo, dallo spazio ma non dal sentimento: l’Osteria la Villetta di Calci, frazione di Palazzolo, dove da 116 anni la famiglia Rossi – oggi Maurizio, assieme alla consorte Grazia – mantiene immutato un ‘codex’ di accoglienza e ‘ruralità’ gastronomica senza pari.

osteriadella-villettaQuando riuscirete a venirci (non sarà facile: il locale chiude domenica e lunedì in aggiunta a martedì e mercoledì sera), Maurizio vi travolgerà col sorriso ‘bagnato’ nella cadenza bresciana e più di ogni altro capace di raccontarvi le bontà e i segreti delle decine e decine di etichette franciacortine, che lui conosce alla perfezione: prima di ottenere gli ambitissimi Tre Bicchieri, i Franciacorta devono passare di qui. Claudio – che con Maurizio, nel volgere di pochi anni, ha costruito un rapporto di complice fratellanza – ci ha fatto sedere e degustare alcune delle bontà che la cucina dispensa: pesce di lago, lingua di vitello, salumi fatti in Paradiso, trippa, riso con salsiccia, orzo con pomodoro, manzo all’olio, stoccafisso. Le stagioni cambiano piatti e musica, come si conviene. Le bottiglie arrivano a tavola avvolte da un panno bianco, per non scorgere l’etichetta e farsi influenzare dal blasone: eravamo quattro, a tavola quel giorno, cinque appena Maurizio s’è aggiunto (non molto tardi..), e a undici abbiamo smesso di contare.

Perché eravamo rapiti dai racconti di vita (e vite) di Claudio, uno che sussurra alle vigne, a cui piace concupire e farsi concupire, Claudio Cavicchioli che un giorno di molte lune fa si presenta ‘in sella’ a un’utilitaria nel parcheggio di un ristorante tre stelle francese dov’era riservato un tavolo per lui e la fidanzatina di quelle lontane estati a spasso per Chateaux, cantine e ristoranti, e in abiti poco ortodossi confessa al monumento della cucina mondiale “Ci spiace Chef, abbiamo finito i soldi, dobbiamo tornare a casa”. E lo Chef, senza batter ciglio ma conoscendo bene gli uomini, foss’anche solo per uno sguardo, rispose “Nessun problema, mangiate e bevete quanto volete, al ritorno in Italia mi farete un bonifico”.

Fateci un giro, da queste parti. Le bottiglie più importanti che vedrete silenziosamente esposte (e vuote..) le avranno bevute Claudio e Maurizio, assieme a compari della stessa vaglia, nelle notti più lunghe, quand’anche Gianni Brera e Gino Veronelli tornerebbero ebbri di gioia a far tardi. E parliamo di Krug, Monfortino, Pomerol, Romanee Conti, Cheval Blanc, Montrachet e Masseto, Laurent Perrier Grand Siecle. Spesso e volentieri, magnum.. Assieme a loro, meno blasonate ma ugualmente preziose, ci sono Uberti, Ferghettina, Ricci Curbastro, Villa, Gatti, Vezzoli, Barone Pizzini e molte altre. Le maison franciacortine che Maurizio conosce a menadito, e che vi proporrà di sorseggiare ‘a millanta che tutta notte canta’.

La magia di Claudio Cavicchioli, un modenese col cuore in Franciacorta, ve l’abbiamo raccontata. Poi un giorno vi parleremo delle tagliatelle al burro più buone del mondo e di Massimo Bottura, del Trigabolo di Argenta, Igles, Italo Bassi, Giacinto Rossetti e Mauro Gualandi. Ma questa è un’altra storia..

Emilia allungata fra l’ olmo e il vigneto, voltata a cercare quel mare mancante e il monte Appennino rivela il segreto e diventa un gigante. Lungo la strada fra una piazza e un duomo hai messo al mondo questa specie d’ uomo: vero, aperto, finto, strano, chiuso, anarchico, verdiano… brutta razza, l’ emiliano!

Azienda vitivinicola Francesco Bellei, via Nazionale, 130/132 | Cristo di Sorbara | 41030 Bomporto (MO) Tel. +39 059 902009 | Fax +39 059 8070147- www.francescobellei.it

Azienda agricola Castelfaglia, Tel 030 7751042 Fax 030 7752000 email: cantina@castelfaglia.it Loc. Boschi 3 Fraz. Calino 25046 Cazzago San Martino (BS), www.castelfaglia.it

Bellavista, Erbusco (BS), www.bellavistawine.it

Ca’ Del Bosco, Erbusco (BS), www.cadelbosco.com

OSTERIA DELLA VILLETTA, Via G. Marconi, 104, Palazzolo sull’Oglio, Brescia Giorni di chiusura: domenica e lunedì tutto il giorno. Martedì e mercoledì sera. Orari di apertura: dalle 12 alle 15 e dalle 19:30 alle 24. Per le prenotazioni 030 74 01 899

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