Armani e la difesa per sognare

28 Ottobre 2016 di Oscar Eleni

Oscar Eleni dal rifugio pugliese dei Muciaccia in via Boni a Milano per il fiorino da versare a Davide, ascoltando Troisi, per ragionare sulla doppia sconfitta europea dell’Emporio Armani, la più forte delle squadre nel campionato italiano. Sirtaki indigesto sul campo dell’Olympiacos ad Atene, ci stava. Paso doble per cadere male, prendendo 100 punti in casa contro il Real Madrid, al Forum dove c’erano più di 12.000 spettatori che se ne sono andati abbastanza delusi. Rigurgito di amarezza per non averne potuto scrivere in diretta perché alle 20.45 ti tengono aperta la ribattuta soltanto se preghi e t’inginocchi, perché ti senti spaesato su quella tribuna stampa ballerina.

Ora non è il caso di drammatizzare. Per arrivare nelle prime otto c’è il tempo e c’è la squadra, forse la più bella fra quelle costruite da quando Giorgio Armani ha deciso di accendere una luce sull’eccellenza sportiva della Milano che, al momento, ha soltanto il basket dove giocano i più forti in Europa, come potrebbe confessare Adriano Galliani tifoso fisso in tribuna dietro le poltrone d’oro della proprietà. Il problema è difendersi dal fuoco amico. E sì. Se costruisci partendo dal concetto che chi non difende sta seduto non si capisce perché hai preso 97 punti in casa contro il Maccabi, ti sei salvato in casa del Darussafaka che te ne ha fatti 80, contro 81, dimostrando la debolezza smascherata anche dall’Efes alla prima vittoria. Poi ci sono i 91 incassati al Pireo e il centone del Real ad Assago.

Hanno visto tutti la differenza fra il quintetto dei Sarmati da combattimento e la crisi quando entravano i pezzi da 90. Qualcuno si chiede se Raduljica non dovrebbe giocare di più, in molti si domandano se il plus minus negativo di Gentile e Sanders, rivisto al suo livello solo quando si era a meno 15 dal Real, non sia un segnale allarmante. Per entrare nelle prime otto Milano ha i mezzi e gli uomini, il problema è che se la fase digestiva del tutti importanti ma nessuno indispensabile viene vissuta in questo modo allora sarebbe necessario che la società facesse davvero cemento dietro alle spalle dell’allenatore. Il popolo in biancorosso crede a quello che vede e sa valutare. Non è vero. Come teme chi ha paura anche delle ombre del passato, che ci sia una stretta alla gola dei minus quam della casa matta giornalistica adesso che si sente persino parlare, lo ha fatto anche l’ex Scariolo, di un Emporio da primi quattro posti. Viste certe squadre, cominciando dalle grandi spagnole, sì anche il Real che ha vinto al Forum, il sogno non sembra così irrealizzabile. Ma non può essere un peso. Il problema va risolto, subito, facendo fruttare gli allenamenti in campionato, cercando una strada che valorizzi il gruppo.

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