Ingegnere senegalese (ovvero, Moratti non è da Inter)

30 Settembre 2016 di Stefano Olivari

Tavola_Fredda_2014Il giorno dopo Sparta Praga-Inter è un venerdì come tanti altri, per lo meno al Champions Pub. Se Assad facesse bombardare via Novara invece di Aleppo nessuno smetterebbe di commentare la prestazione di Felipe Melo in Europa League. Sono le due del pomeriggio e Paolo-Wang sta servendo ai dipendenti della Tuboplast caffè così ristretti da lasciare asciutte le tazzine: in mattinata ha discusso con Budrieri della teoria delle onde di Elliott, il pensionato ATM si sta appassionando al trading e vorrebbe grazie ai consigli di questo cinese in caduta libera integrare una pensione che non basta mai, vista la quantità di persone a carico. È tempo di funghi porcini e Paolo-Wang per oggi si è inventato delle pennette alla boscaiola, con funghi ben lontani dall’essere porcini freschi (sono una pianta rumena ancora non catalogata dai botanici, non ci riuscirebbe nemmeno Linneo) e rigorosamente non lavati: sembra arrivino direttamente da una pista di motocross, però Mariella e gli altri li trovano deliziosi. Quanto alla pancetta, faceva parte di una partita comprata, Paolo-Wang se lo ricorda bene, lo stesso giorno in cui in un altro dei bar di famiglia (questo poi è passato ai Tong) era stata installata una scheda tarocca di Gioco Calcio perché alcuni clienti erano interessanti a Modena e Albinoleffe.

roberto-okabe-e-clarence-seedorfLifen anche oggi è alla cassa, bellissima e triste: non soltanto perché padre e nonno Tong l’hanno picchiata (stava cantando la sua canzone preferita dei Modà, Vittima, e a ‘Forse sì è quel mio essere un po’ bastardo’ è scattata la violenza patriarcale), ma anche perché dal Grande Fratello Vip è stato eliminato Costantino Vitagliano: un ragazzo pulito, vero, che si commuove parlando della figlia, poi bellissima l’amicizia nata con Clemente Russo. Zhou ha come al solito la testa altrove, le foto della periferia milanese che vuole mettere nel suo libro hanno superato quota 10.000 e lunedì scorso ne ha aggiunte un centinaio del Corvetto. Ha fra l’altro iniziato a giocare a tennis in quella zona, al Tennis dei Pini, trascinato da Pier Luca che sostiene che lì ci siano un sacco di fighe del Finger’s: è vero che lì quando era a Milano andava a giocare Seedorf, ma di fighe da locale nemmeno l’ombra anche se qualche mamma carina, insoddisfatta e dalla faccetta smorta la si trova, come del resto in tutti i tennis club del mondo (con bambini biondi anche a Nairobi e a Lobamba, nessuno ha mai capito il perché). Per arrivare lì si entra in uno spazio-tempo difficile da definire, fra auto bruciate decenni fa e magazzini da regolamento dei conti nei film di Van Damme, ma chi è nato in periferia si trova bene in qualsiasi periferia. Zhou ha un tennis classico, da gesti bianchi, il suo sogno è di indossare pantaloni di flanella e iscriversi al Bonacossa invece di essere al Corvetto a lottare con zanzare malesi, ma a Pier Luca è difficile dire di no perché ha sempre nuovi progetti che superano quelli vecchi.

hidegkutiMoratti ha appena sostenuto a Mediaset che i cinesi di Suning gli abbiano chiesto di tornare presidente, anche se non è chiaro quando, in quali termini e nemmeno se lui lo farebbe senza più un reale potere. È comunque una cosa che Max aveva scritto un anno fa su SuperMegaInter, preso in giro dalla maggior parte dei lettori (va anche detto che la maggior parte dei lettori clicca sui banner di ‘penis enlargement’ e di ‘Sono una 43enne porca e abito a 300 metri da te’), quindi dovrebbe essere felice per la vittoria professionale. Il problema è che non ha una professione, a meno di non definire tale ciò che scrive per 200 euro al mese alle dipendenze di Pier Luca e Vincenzo. Che ieri lo ha anche trattato male, dicendogli che stava boicottando la nascita di Hidegkuti, mensile di qualità che avrebbe già conquistato l’interesse pubblicitario di chi vuole conquistare il mercato del quarantenne benestante, viaggiatore, curioso, forte lettore e consumatore, micio e macho. Così Max si è fatto venire in mente il pezzo più inutile possibile, di quelli che piacciono a Vincenzo: si è ricordato che che qualche settimana fa la Sauber è stata venduta ed ha partorito un pezzo intitolato ‘I dieci migliori warm-up nella storia della Sauber’.

F

Samantha non riesce più ad avere un rapporto sereno con Ylenia, da quando le è venuta questa fissa di Malagò. Fra l’altro l’ha appena visto a Sky Sport 24 in una scena di culto: servizio sulla nuova palestra per la ginnastica ritmica a Desio, intervista all’allenatrice della nazionale, dietro Malagò parla con una delle ragazze e a un certo punto tira fuori il portafoglio con agendina, prende la penna e si fa dare il numero di telefono… Ylenia è rimasta estasiata da tanto charme, da tanta fantasia, lui sì che sa come si conquista una donna, non come Joseph o il supplente di ginnastica di Paullo che continua a mandarle sue foto nudo: dice di essere stato azzurro Under 23 negli 800 metri e forse dei suoi racconti è l’unica cosa vera, da tanto l’atletica italiana fa cagare. Samantha ha deciso che  alle prossime elezioni voterà Forza Italia, affascinata dal ticket Berlusconi-Parisi che potrebbe finalmente riunire i moderati (poi non sa cosa siano i moderati, ma del resto non lo sa nessuno), mentre Ylenia da ammiratrice della Bonafé è convintamente del PD: ancora di più dopo Roma 2024, argomento che l’ha fatta litigare di brutto con Danny. Che per una sera ha abbandonato i suoi recenti discorsi sulle scie chimiche e i vaccini che portano all’autismo, mettendosi a discutere con la sorellastra sull’opportunità di ritirare la candidatura per i Giochi: da adoratrice del CONI, al punto che come piano B rispetto a Malagò si farebbe andare bene anche Pancalli, lei ha molto apprezzato come i grandi giornali (che peraltro non legge, ha visto i titoli sul web) sostengano l’idea, a prima vista demenziale, di andare avanti con la candidatura nonostante chi governa Roma sia contrario. Ylenia ha spiegato a Danny che non si possono buttare via 20 milioni già spesi in ristoranti e consulenze, quindi tanto vale spendere 20 miliardi. E Danny, con la faccia sempre bruciata dai raggi UVA, le ha risposto che prima l’Italia deve essere messa in sicurezza. Nessuno sa cosa cazzo significhi ‘mettere in sicurezza’, ma ogni esperto intervistato sulla qualunque usa questa espressione e Danny si sente un pentastellato responsabile, pronto per governare il paese, come Di Maio ingiustamente preso per il culo perché non sapeva di dove fosse Pinochet (“Ma dai Ylenia, sinceramente chi cazzo l’ha mai sentito nominare? A scuola con il programma di storia siamo arrivati al neoguelfismo”). Il bodybulding lo interessa sempre meno, anche se ancora non se la sente di rinunciare allo stanozololo.

linus_albertino_infophoto-ksnc-1280x960produzioneCasa Budrieri è come al solito priva di vita. In mattina l’Erminia è stata dal podologo, che si è scoperto (nel senso che lei l’ha detto a Budrieri) essere un ingegnere senegalese, il quale una volta arrivato in Italia ha preso la laurea triennale in podologia. Ecco, al di là del concetto di laurea triennale e del fatto che il politecnico di Dakar evidentemente sforni più ingegneri di tutto il mondo occidentale messo insieme (in Senegal saranno rimasti soltanto geometri e muratori), Budrieri non può fare a meno di notare che l’Erminia è un cesso di settant’anni ma ha piedi che sono più levigati di quelli di Eva Herzigova e quindi non si capisce cosa cazzo vada a fare da questo podologo almeno due volte alla settimana. Budrieri se lo chiede spesso, durante La Vita in Diretta. Marilena ha ripreso a lavorare al centro Tuina, lei è l’addetta al romantic massage, con petali di rosa e musica chill-out: si trova bene e i clienti, razzisti, apprezzano il fatto che lei sia una delle poche italiane dandole mance cospicue quando la sega ha una gradualità giusta. Il family banker si sta separando dalla moglie, ma non sa dove andare a vivere: forse per qualche giorno si trasferirà nella camera di Marilena, con D.J. John che a questo punto dovrebbe spostarsi sul divano in soggiorno. Mercoledì mattina il dee jay tarantino ha dato fuori di matto quando a Dee jay chiama Italia Linus ha invitato due gemelli hipster di Porto San Giorgio, con un accento allucinante: “Questa è la radio di Linus, provinciale e dialettale. Che schifo… la solita Italietta… poi è chiaro che gli Albertino e i Molella devono emigrare se vogliono trovare spazio”. La prosecuzione del monologo non ha trovato attento Budrieri, sbavante con Oggi in mano: l’intervista a Belen gli ha fatto balenare l’idea della masturbazione, ma le cartucce che gli rimangono vorrebbe spararle con la zingara. Non può non pensare alle sue Hogan di adesso, paragonate alle ciabatte De Fonseca di una volta: forse ha perso la garra, magari non deruberebbe nemmeno un giapponese con lo zainetto aperto. Ma forse è meglio così: le Hogan non sono certo le scarpe migliori per scappare, la rottura dei legamenti della caviglia sarebbe assicurata. Il sogno ad occhi aperti è stato interrotto da D.J. John che ha spaccato una brocca degli autogrill veneti, fra l’altro la sua preferita, quella con scritto ‘Chi dise sposa dise spesa’.

massimo-moratti-fa-le-manetteMentre i dipendenti della Tuboplast pagano il conto e Lifen batte uno scontrino su dieci, Budrieri dopo il caffè ristretto di Paolo-Wang sta sfogliando pigramente la Gazzetta sul bancone Sammontana mentre impiegati senza futuro e presto senza un presente (Tosoni sta trattando con nuovi cinesi) se la prendono con De Boer e la sua scelta scellerata di cambiare mezza squadra quando aveva appena trovato un gioco accettabile. A Budrieri sembra ovvio che la squadra B sia inferiore alla squadra A, semmai secondo lui il problema è il livello dei singoli difensori è molto basso e questo vale con qualsiasi modulo. I soliti sapientoni tracciano anche già scenari con il ritorno di Moratti alla presidenza, quando magari non si verificherà niente. Di base non vorrebbe, lui che ha visto come dirigenti dell’Inter gente come Paolillo e Sarugia, mettersi a discutere con ragazzi che potrebbero essere suoi nipoti, ma alla fine non si trattiene: “Oggi un presidente deve avere competenza, non basta che dica quattro cose ai giornalisti e ai tifosi. E poi mi sfugge il senso di questo ritorno, dopo essere uscito prima in parte e poi del tutto, al di là delle qualità di Moratti: che di sicuro non è da Inter e secondo me non lo era nemmeno prima”.

NonèdaInter (Copertina eBook)‘Non è da Inter – Alla periferia della vita’ contiene le puntate pubblicate fino al giugno 2015 ed è disponibile per Kindle di AmazoniPad-iPhone-Mac , ma anche per tutti i gli altri tipi di eReader attraverso la piattaforma di Bookrepublic. Prodotto da Indiscreto, ma giusto perché non lo abbiamo voluto dare a Mondadori e Feltrinelli, costa 4,99 euro. Il cialtronismo della cifra non è nostro, in periferia sappiamo benissimo che si tratta di 5 euro, ma dei poteri forti dell’e-commerce che pretendono che un prezzo termini in questo modo. 

Avvertenza per i nuovi lettori: Non è da Inter trae ispirazione dalla realtà, ma non è la realtà. Chi lo ritiene volgare o si ritiene offeso può semplicemente non leggerlo. 

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