I Giochi di Ylenia (ovvero, Icardi non è da Inter)

22 Settembre 2016 di Stefano Olivari

Tavola_Fredda_2014Il giorno dopo Empoli-Inter è un giovedì come tanti altri, per lo meno al Champions Pub. Se Brad Pitt e Angelina Jolie si fossero lasciati proprio lì, litigando di fronte al Simply perché Angelina aveva preso il brownie della Cameo invece della crostata in offerta a 1,99 con pochi atomi di marmellata, tutti avrebbero comunque continuato a discutere delle differenze fra Calabria e Abate. E se dopo il ritiro di Roma avessero assegnato i Giochi 2024 a Milano, con finale dei 100 metri in via Novara, sarebbe comunque fregato meno della prova di Kondogbia.

gue-pequeno1Sono le due del pomeriggio e mentre i dipendenti della Tuboplast commentano l’impiego di Totti dal primo minuto contro il Crotone Paolo-Wang cerca di leggere il suo libro di analisi tecnica, triste perché non ha alcun amico con cui parlare dei grafici candlestick. Ha cercato di convincere il vecchio Tong, il nonno di Lifen, a investire in Bund tedeschi, ma quel cinese cresciuto a bastonate dal padre (quello della Lunga Marcia) gli ha chiesto perché comprare titoli con tassi negativi invece di mettere i contanti sotto la piastrella. E Paolo-Wang non ha avuto la cazzata pronta sul rischio paese o sul flight to quality: non sarà mai un vero consulente finanziario, morirà in quel bar di merda servendo Rodeo rancidi e pennette al pomodoro scaldate nel microonde. I soldi vanno messi sotto al letto, come ha osservato Zhou citando Il Ras del quartiere, da lui visto 134 volte. Lifen ha un occhio nero, glielo ha fatto ieri sera il padre quando lei gli ha fatto vedere alcuni suoi selfie mossi, alla Guè Pequeno: sta mesta alla cassa e sogna Kekko dei Modà che venga a salvarla da quell’orrore.

malago-montezemolo-roma-2024-750x450Samantha e Ylenia sono reduci dalla Fashion Night di martedì e da una mattinata improduttiva sui banchi del Vittorio Veneto, dove fanno la quinta. Ylenia non riesce più a togliersi di torno il cingalese iscritto all’Anpi e al Get Fit, che se potesse a fine novembre voterebbe no perché secondo lui quella di Renzi è una politica che tradisce i valori della Resistenza (e del fitness). Con Joseph, musulmano e in più juventino, è ovviamente impossibile avere un rapporto civile: nelle sue poche apparizioni al bar ha litigato con tutti, anche con Zhou che disprezza profondamente chi vive a Milano parlandone poi male, soprattutto i milanesi da più generazioni che non vedono l’ora di farsi inculare soldi in Liguria. Le sue chance con Ylenia sono ormai zero, visto che lei si è innamorata di Malagò e lo sogna ogni notte, toccandosi senza sosta quando il fratello bodybuilder non è in casa: Danny si è iscritto ai Cinque Stelle, però ammira molto anche la Morani e la Bonafé riconoscendosi nel loro percorso politico. Di Malagò in particolare le piace l’abbinamento giacca blu-pantaloni bianchi: vorrebbe tanto essere la sua donna, con il daiquiri in mano e omaggiata da tutti i soci dell’Aniene, invece per il momento ha in fila con il suo numero soltanto un venditore di selfie-stick e di ombrelli (diversificazione che ha creato qualche attrito con i senegalesi), oltre al supplente di ginnastica che si lamenta di essere stato deportato a Milano (ma sarebbe di Paullo) e intanto le mette le mani sulle tette. Le è dispiaciuto per i Giochi del 2024 e odia la Raggi, che non capisce quali siano gli uomini perbene e quelli da evitare.

hidegkutiPier Luca e Vincenzo hanno trasformato La posizione di Hidegkuti in un semplice Hidegkuti, più di impatto. E per il numero zero, su carta patinata da 100 grammi, hanno chiesto a Ridge (che di cognome fa Bettazzi) un approfondimento sul falso nueve, che dovrebbe essere la cover story anche se ancora non è detto, visto che un ragazzo di Locri ha mandato (gratis, Pier Luca con Salvatore è stato chiaro: “Stai investendo su te stesso, nel futuro non conteranno i soldi ma soltanto il capitale umano”) un bel pezzo sui segreti dello spogliatoio dei T-Wolves.

linus_albertino_infophoto-ksnc-1280x960produzioneBudrieri sta cominciando timidamente a chiedersi come mai D.J. John viva ancora a casa sua, visto che si è lasciato con Marilena e lei sembra molto presa dal family banker, che ha subito analizzato gli investimenti di Budrieri esprimendo qualche perplessità su un Azionario Africa che il suo amico della banca gli ha rifilato facendolo riflettere sul fatto che l’Europa cresca poco. L’ex stella delle discoteche di Taranto sta riascoltando sul mangianastri della Inno-Hit vecchie cassette di Albertino, secondo lui l’unico vero talento nella storia di Radio Deejay. Posto dove cerca di entrare dai tempi di Cecchetto, con proposte sempre interessanti ma purtroppo senza raccomandazioni o santi in Paradiso. D.J. John è fortemente critico anche nei confronti di Molella, Fargetta e Prezioso, ma ai suoi occhi nessuno sintetizza i problemi e le contraddizioni della radiofonia italiana meglio di Linus.

zivagoMentre sfoglia la Gazzetta sul bancone Sammontana Budrieri ripensa alla zingara della ciabatta, che gli è parso di avere visto ieri al Pam di via Forze Armate, dove di solito lui va a prendere il Cukident: era alla cassa, con dieci buste di salame Milano, ma si era detto che non poteva essere lei, visto che la ragazza del Pam aveva ai piedi delle Hogan beige e, soprattutto, stava pagando. Forse era lei ma si era imborghesita, perdendo quell’anima ribelle che aveva conquistato Budrieri? Era diventata una di quelle persone tristi che vivono la vita attraverso le serie tv americane, invece che derubando i passanti? Si è messo a seguirla a distanza, lei ha preso la 67 in direzione Baggio e solo quando si è girata il pensionato ATM ha avuto la certezza che fosse la sua zingara. Ha corso tipo dottor Zivago, con la sua maglia di Richie McCaw e il gilet da pescatore, ma non è riuscito a raggiungere l’autobus. In serata ha visto Empoli-Inter al Champions Pub, insofferente per i commenti entusiasti degli altri interisti nei confronti di Icardi. È stato zitto, perché uno che ha visto giocare Bergamaschi e Dondoni non può mettersi a  discutere con ignoranti convinti che Miangue sia meglio di Facchetti, ma oggi non riesce a contenersi: “Guardate che Icardi non si costruisce niente da solo, ha bisogno di una squadra che giochi per lui. Bravo finalizzatore, ma niente a che fare con l’Altobelli. Se i 70 milioni del Napoli erano veri bisognava cederlo, non è da Inter e non lo sarà mai”.

 

NonèdaInter (Copertina eBook)‘Non è da Inter – Alla periferia della vita’ contiene le puntate pubblicate fino al giugno 2015 ed è disponibile per Kindle di AmazoniPad-iPhone-Mac , ma anche per tutti i gli altri tipi di eReader attraverso la piattaforma di Bookrepublic. Prodotto da Indiscreto, ma giusto perché non lo abbiamo voluto dare a Mondadori e Feltrinelli, costa 4,99 euro. Il cialtronismo della cifra non è nostro, in periferia sappiamo benissimo che si tratta di 5 euro, ma dei poteri forti dell’e-commerce che pretendono che un prezzo termini in questo modo. 

Avvertenza per i nuovi lettori: Non è da Inter trae ispirazione dalla realtà, ma non è la realtà. Chi lo ritiene volgare o si ritiene offeso può semplicemente non leggerlo. 

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