Ostriche & vino, coquillage senza sovrastruttura

6 Maggio 2016 di Stefano Olivari

Con i ristoranti di pesce e dintorni abbiamo di solito un problema: ci sembrano, anche quando non lo sono, frequentati soltanto da coppie. Discorso che a maggior ragione vale per quelli maggiormente centrati sulle ostriche, con tutta la sovrastruttura e le allusioni del caso: roba che anche quando sei con una persona che ti piace vorresti correre a casa da solo a strafogarti di Pringles ascoltando Pedullà svelare le strategie di mercato del Catanzaro. Se a questo poi si aggiunge che delle ostriche non siamo mai stati grandi fan, essendo nel 100% dei casi sempre stati male… l’ultima volta nel 1998 a Parigi, prima della finale di Coppa Uefa Inter-Lazio: conoscevamo già il rischio, ma i grandi inviati ritenevano obbligatorio mettere in nota spese ostriche e champagne in un posto sotto l’Arco di Trionfo (noi, privi di rimborso ma anche di personalità, avevamo invece pagato di tasca nostra). I casi della vita ci hanno comunque portato di recente per ben due volte a Milano da Ostriche & Vino, locale piccolo e carino in via Col di Lana, più o meno a metà strada fra piazza XXIV Maggio (dove c’è Porta Ticinese, uno dei tanti lasciti napoleonici: i criminali di una volta almeno pensavano in grande, oggi ti fregano con una obbligazione Lower Tier 2) e la Bocconi. Una zona dove il concetto di ‘parcheggio impossibile’ non ha bisogno di spiegazioni, anche se tutti siamo cresciuti parcheggiando sotto pressione in zona Navigli (meglio che andare in guerra, comunque) e crediamo che la nostra Milano sia quella di una volta quando nemmeno noi siamo quelli di una volta. I temerari convinti di trovare tante strisce blu sappiano che al 90% finiranno in un silos lì intorno, dove pagheranno 6 euro l’ora: più del valore commerciale della loro Uno Fire. Le ostriche, sei a testa, le hanno prese i nostri commensali, che si sono trovati molto bene (soprattutto con le Fin de claires) mentre noi abbiamo deciso di evitare due giorni sicuri di agonia puntando sul resto. Soprattutto le cozze, di cui siamo super-appassionati. Cozze proposte in otto modi diversi, servite con patatine fritte di default. Buone l’impepata (prezzemolo, aglio, olio) e la Rossa (con i pomodorini), buonissima la Marinara  (prezzemolo, aglio, vino bianco, peperoncino), la nostra preferita è la Basilico, con il pesto e il doveroso ‘pucciare’ (zuppare, abbagnare, azzuppare, eccetera, a seconda delle regioni) il buonissimo liquido rimasto alla fine. Le altre non le abbiamo ancora provate, per lo meno da Ostriche & Vino (in altri posti mille volte abbiamo preso le cozze gratinate o al gorgonzola, quindi ripartiremo da lì). Molto buoni gli antipasti, non manca un buona varietà di primi e secondi da ristorante di pesce anche se il locale di sicuro si caratterizza ed è consigliabile per il coquillage, per gli standard milanesi onesto il ricarico sul vino (18 euro per uno Chardonnay che al Simply avremmo pagato 7, ma ancora non siamo così Alfa da invitare qualcuno a cena al Simply), tavoli un po’ vicini ma ambiente caldo e non fighetto. Non sapremmo raccontarvi del proprietario (o dei proprietari), come fanno di solito i veri recensori di ristoranti che in cambio di una cena scroccata devono giustamente sorbirsi la storia e la filosofia del locale, trascrivendola fedelmente: ‘Pagando il conto’ è una rubrica con un’anima e un’etica, nel momento in cui si dà il cinque alto al proprietario o al cuoco diventi un giornalista come tutti gli altri (per non dire un foodblogger). Tornando al locale, abbiamo osservato una clientela eterogenea, anche se qualche frequentatore tipo di questo tipo di ristoranti non si può evitare. Vedere la fidanzata tirata a lucido imboccare il fidanzato sciatto, promettendo chissà che cosa, è un po’ come pensare di accendere (o riaccendere) il desiderio puntando sulla lingerie: triste. Però il posto è veramente molto buono, il servizio gentile e i frequentatori sono tranquilli: antipasto, più un pentolone di cozze, patatine, vino, sorbetto al limone e caffè valgono pienamente i 40 euro pagati. Per amanti di ostriche, cozze e frutti di mare che vogliono andare sul sicuro, senza rivisitazioni che del resto con una buona materia prima sarebbero assurde.

Ostriche & Vino, via Col di Lana 5, Milano. Telefono: 02 5810 0259. Sito: www.ostrichevino.it. (settima recensione della nuova serie di ‘Pagando il conto’)

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