Federer e il declino che non accettiamo

20 Maggio 2016 di Indiscreto

Il Roland Garros, che per quanto riguarda il tabellone principale inizia domenica, non avrà al via Roger Federer: il fuoriclasse svizzero ha infatti annunciato su Facebook la sua scelta, motivandola con i problemi alla schiena e la volontà di giocarsi al massimo le sue chance su superfici a lui più favorevoli rispetto alla terra battuta. Una decisione intelligente, a 35 anni, indicativa del fatto che pensi di avere ancora qualcosa da dare al tennis. Ma la logica si scontra con i sentimenti di tutti gli appassionati, non necessariamente suoi tifosi, che stanno vivendo questo forfait come un lutto. Per trovare l’ultimo torneo dello Slam senza di lui bisogna risalire allo scorso millennio: dagli Australian Open del 2000 a quelli 2016 Federer ha timbrato, si fa per dire, il cartellino 65 volte di fila, con risultati pazzeschi (17 Slam vinti, altri 10 in cui è arrivato in finale, più 12 in cui ha raggiunto le semifinali), record troppo numerosi per elencarli, una qualità di gioco per cui non ci sono parole ma soprattutto la capacità di avere attraversato più epoche resistendo all’emergere di altri fuoriclasse più giovani e venendo poi considerato della loro generazione. Federer è insomma diventato Federer quando alcuni suoi tifosi di adesso, magari sposati e con figli, andavano alle elementari. Continua sul Guerin Sportivo.

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