Quantico, il regista era Fascetti

4 Febbraio 2016 di Stefano Olivari

Non ci siamo ancora ripresi dalla visione di Quantico, la serie ambientata per metà nel luogo dove vengono addestrati gli agenti dell’FBI e per metà a New York, con un salto temporale di sei mesi, dove c’è appena stato un attentato a livello 11 settembre che probabilmente ha fra gli esecutori uno degli agenti dell’ultimo corso. Detta così una trama piuttosto semplice, quella creata da Joshua Safran (nato con Gossip Girl), con la buona idea di andare di continuo avanti e indietro di sei mesi per vedere l’evoluzione delle storie dei protagonisti e delle loro menzogne.

Nella serie mandata in onda da Fox tutti strafighi o giù di lì, a partire dalla protagonista Alex Parrish (interpretata da un ex Miss Mondo, l’indiana Priyanka Chopra: in quell’edizione la seconda classificata fu la secondo noi superiore Giorgia Palmas), con una gamma di espressioni da minimo sindacale. Il problema non è comunque la recitazione né la patinatura del tutto, ma l’aggrovigliamento della trama che va di pari passo con quello della regia. Ossessionati dal lasciare aperta ogni singola vicenda, gli sceneggiatori non ne chiudono nessuna, a partire dalla principale (chi vuole incastrare Alex?) e alla fine stancano anche i più motivati. Insomma, casino organizzato come in quel memorabile Varese di Eugenio Fascetti, con un giovane Marotta direttore sportivo.

Tutti gli spunti buoni, a partire dalla diffidenza nei confronti di chi è musulmano (le due gemelle diverse Nimah e Raina sono una grande trovata), vengono mescolati a vicende personali da fiction classica, in un calderone da cui comunque è difficile staccarsi per la palese assurdità di molte trovate (un po’ quello che accade con Scandal) e per la complessità di alcuni personaggi, su tutti Simon: cacciato dall’FBI o agente sotto copertura, sionista convinto o fiancheggiatore dei palestinesi, gay o etero, guerrafondaio o pacifista, emotivo o freddo, patriota americano o mente degli attentati, lui davvero può essere tutto. Accalappiati anche per la seconda stagione.

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