Le foto di Biro

11 Dicembre 2015 di Biro

Sono un gatto e mi chiamo Birillo, Biro per gli amici. Il problema è che non ho amici, ma soltanto due umani devoti che provvedono a tutte le mie necessità materiali. Sono nato il 15 maggio del 2002 e quindi non sono proprio di primo pelo, secondo certe tabelle veterinarie la mia età corrisponde a circa 70 anni umani. Arrivo da un gattile gestito da Maria, che mi ha salvato la vita dopo diversi abbandoni e situazioni che non vorrei nemmeno ricordare in un sito come Indiscreto che è basato sul cazzeggio colto (anche se confesso di non avere capito la discussione sul ranking UEFA) e non certo sul giornalismo di denuncia. La mia giornata tipo è la seguente: sveglia alle sei, se alle sei e dieci i miei amministratori (padroni li avranno le vostre sorelle o i vostri cani, magari anche voi stessi) non sono già attivi mi incazzo e urino in giro per la casa. Se nella notte non ho vomitato (mi capita un paio di vuole a settimana) colazione a base di umido, di solito il tonno, pollo e formaggio dell’Almo Nature, in alternativa il salmone della Schesir o il tonno (ma deve essere del Pacifico, se è dell’Atlantico lo lascio lì) e pollo della Monge. Se ho vomitato invece sto più leggero, con un omogeneizzato al prosciutto della Hipp, difficilissimo da trovare. Poi dormo un paio d’ore, fino a quando pretendo una seconda colazione a base di secco, i croccantini della Royal Canin (i Renal o i Fibre Response). Non sono marchette né una risposta polemica all’ultima puntata di Report, ma la mia realtà quotidiana. Mi sposto sul terrazzo, per nove mesi l’anno, o nello studio (definizione pomposa di una stanza che in realtà è un deposito-porcile) per tirare fino a mezzogiorno sonnecchiando. Pranzo a base di omogeneizzato, a volte pollo e altre tacchino, poi finalmente riposo sul letto matrimoniale, in varie posizioni, fino alle 17. Mi piace cenare presto, come gli inglesi, quindi a quell’ora mi viene aperta la seconda scatoletta della giornata: lì i miei amministratori si sbizzarriscono, raramente (soffro di gastrite) il Gourmet della serie Diamond, il Felix a vari gusti, il pollo e olive della Petreet oppure altro. In serata alle 21 e 30 in punto pretendo croccantini serviti in un ciotola appena lavata (ma senza detersivo) e bene asciugata, subito dopo uno degli amministratori deve sottoporsi all’uncinamento: in pratica deve coricarsi e lasciarsi graffiare il collo da me per un quarto d’ora. Alle 22 e 30, appena finiscono le partite, chiedo e ottengo di fare un giro sul pianerottolo, facendomi le unghie sullo zerbino del vicino (che è sempre più verde). Perché ho raccontato la mia giornata tipo? Per giustificare la staticità di certe immagini della mia photogallery, che vi invito a cliccare. Ma soprattutto per lanciare una rubrica basata su foto e minibiografie dei gatti, dei cani e di altri animali legati a lettori di Indiscreto. Lo scopo è lasciare per sempre, fino a quando il Direttore e i suoi eredi avranno 200 euro all’anno per pagare l’hosting, una testimonianza del nostro passaggio su questa terra. Potete scrivere a me, presso l’indirizzo email di Indiscreto, allegando foto (almeno una decina, possibilmente senza esseri umani ed in ogni caso senza esseri umani con meno di 18 anni), più sintetica biografia.

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