Zoff e la cattiva coscienza del rollerball

30 Novembre 2015 di Indiscreto

I problemi di salute avuti recentemente da Dino Zoff, si spera in via di superamento, hanno messo in mostra tutta la cattiva coscienza del calcio italiano. Una pioggia di messaggi di auguri e di riconoscimento della statura morale di Zoff, arrivati anche dai vertici dello sport e del calcio che lo hanno prepensionato da 15 anni, cioè dalle clamorose dimissioni da c.t. azzurro dopo la finale di Euro 2000 in seguito alle critiche di Berlusconi ma soprattutto al lavoro del blocco di potere di quegli anni che da un po’ stava brigando per avere alla guida della Nazionale un tipo più accomodante. Da quel 2000 come allenatore ha avuto solo due brevi parentesi alla Lazio e alla Fiorentina, mentre come dirigente la Lazio di Lotito ma nemmeno tanti altri club lo hanno preso in considerazione. Troppo serio per mettersi a sputare nel piatto dove ha mangiato, ma anche troppo onesto per vivere di compromessi, Zoff sarebbe stato e sarebbe uno straordinario presidente federale. Invece continuerà a ricevere soltanto riconoscimenti alla memoria. Non è comunque difficile capire perché l’ex campione, soprattutto quando è intelligente e non ha grandi scheletri nell’armadio, faccia paura. In Rollerball, quarant’anni fa, era già stato spiegato tutto. Continua sul Guerin Sportivo.

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