Grandissimi allenatori italiani che nessuno vuole

7 Ottobre 2015 di Indiscreto

Siamo abituati a leggere, praticamente per ogni sport, che gli allenatori italiani sono i migliori del mondo. Sarà per questo, perché sono troppo bravi, che quasi tutti quelli di grande nome nel calcio sono in questo momento disoccupati. Non esiste infatti un ex commissario tecnico della Nazionale che in questo momento lavori: escludendo chi si è ufficialmente ritirato (Vicini, Sacchi, Cesare Maldini, Zoff), sono in cerca di una panchina o di una direzione tecnica il 76enne Trapattoni, il 67enne Lippi, il 58enne Prandelli e il 52enne Donadoni. I motivi sono diversi, anche semplicemente aspettare l’occasione giusta nel calcio che conta, ma la statistica fa comunque impressione. Se poi aggiungiamo i nomi di spessore internazionale vediamo che stanno alla finestra anche Ancelotti, Capello, Spalletti… E mettiamoci, un gradino più sotto, Mazzarri, Zaccheroni, Guidolin, Di Matteo… Senza contare l’emergente ormai emerso Montella, ancora legato alla Fiorentina (come Mazzarri all’Inter) ma al palo. Al di là del fatto che uno di loro prenderà il posto del Mihajlovic della situazione, la tendenza è evidente: i club di alto e medio livello attribuiscono sempre meno importanza alla figura dell’allenatore, puntando più su un manager o un gestore di situazioni (per non dire esecutore di ordini). Quando si scende di categoria la mitica ‘mano’ conta invece ancora. Continua sul Guerin Sportivo.

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