Juventus e Roma, la Champions da non pagare

18 Settembre 2015 di Stefano Olivari

L’impresa della Juventus a Manchester e l’onesta difesa della Roma contro i campioni d’Europa del Barcellona, nobilitate anche dalle prodezze di Morata e Florenzi, hanno reso ancora più interessante la discussione sul presente e sul futuro dello sport in televisione, ben al di là della disfida, probabilmente ad uso esterno, fra Sky Sport e Mediaset Premium. Lo sport in televisione non è un diritto sancito dalla Costituzione, ma è vero che per legge alcuni eventi ben precisi devono essere trasmessi in chiaro anche se ci sono contratti di esclusiva criptata. Esempio: nel caso impossibile la nazionale di rugby arrivi in semifinale nella Coppa del Mondo che sta per iniziare bisognerebbe oltre a Sky trovare una soluzione in chiaro. Fra questi eventi non ci sono senz’altro i gironi di Champions League, con buona pace di chi rimpiange il meraviglioso passato dei ‘mercoledì di coppa’, quando chi come noi non aveva niente da fare poteva partire con una partita da Bucarest alle 13 e finire con una a Bilbao alle 22: tutto sulla RAI, tutto in chiaro (non esistendo il criptato) ma non certo gratis visto che il canone era ed è un abbonamento obbligatorio ad una pay-tv che nemmeno scegli, al di là dei giudizi sulla qualità delle trasmissioni e dei giornalisti. Continua sul Guerin Sportivo

Share this article