Zenga, Sarri e Castori: quando lo scudetto è il panettone

26 Agosto 2015 di Stefano Olivari

Dopo una giornata di campionato, ma certi segnali si erano già visti nel precampionato, ci sono allenatori di serie A già nel mirino non tanto della critica, che in Italia in pratica non esiste (perché arrischiare giudizi che possono essere smentiti dal senno di poi? Più comodo dire che gli scarti del Chelsea o del Barcellona sono ‘investimenti’ e che bisogna aspettare un anno per giudicare: nel frattempo sui giornali pubblichiamo soltanto foto…), ma dei loro presidenti. Così, un po’ per gioco e un po’ sul serio, proviamo a fare previsioni sui tecnici con la più alta probabilità di non arrivare a Natale sulla loro panchina attuale. Insomma, di non mangiare il proverbiale panettone.

ZENGA – L’inizio della Sampdoria è stato eccellente, sia pure contro una retrocessa già scritta come il Carpi, ma il cantiere è sempre apertissimo e la sistemazione della rosa dipenderà fondamentalmente dai soldi in entrata per l’eventuale cessione di Soriano. L’allenatore ha inghiottito con umiltà, non proprio una sua caratteristica nemmeno quando giocava, la pillola Cassano sperando che l’anziano talento barese si elimini da solo, ma è cosciente di essere il capro espiatorio ideale di un presidente senza soldi (o peggio) come Ferrero. Quello blucerchiato è senz’altro l’ambiente con le aspettative più alte in rapporto al valore dei singoli. Continua sul Guerin Sportivo.

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