Salvini o Galantino?

17 Agosto 2015 di Indiscreto

La sfida mediatica fra Matteo Salvini e monsignor Galantino è nota a tutti e verte su un tema non esattamente nuovo per le pagine di Indiscreto, cioè l’immigrazione. Che barba, che noia, si mondainizzerà qualcuno. Però, come ci disse uno dei tanti cardiologi consultati prima di una recente operazione, “In fondo a noi che cazzo ce ne frega?”. Vittima collaterale della vicenda è il giornalista di Famiglia Cristiana, in parte sconfessato dal suo stesso giornale per smorzare il caso politico, considerando anche le diverse linee all’interno della CEI. Il caso, al di là della soluzione al problema dell’immigrazione che nessuno realmente ha, presenta un lato inedito in Italia: per la prima volta un politico di un partito non di nicchia attacca frontalmente la Chiesa (non il Papa, certo, ma Galantino non ha detto cose molto diverse da Francesco) e per la prima volta dai tempi del referendum sull’aborto la Chiesa entra direttamente nella discussione senza mandare avanti politici cattolici di varie aree. Che la materia sia esplosiva lo hanno ricordato gli stessi protagonisti, Salvini ricordando che tanti leghisti sono cattolici e Galantino che un cattolico non può inseguire i ‘piazzisti da quattro soldi’. Fuori dai giri di parole, la questione è chiarissima: un vero cattolico, rispettoso del Vangelo (l’Antico Testamento è un altro sport) e dell’interpretazione che ne viene data dal Papa, in linea teorica deve essere a favore dell’immigrazione anche indiscriminata. Perché è impossibile distinguere terroristi infiltrati e delinquenti comuni da chi davvero muore di fame. Vale anche il ragionamento inverso: come può un leghista, o comunque chi è culturalmente contro l’integrazione, andare a Messa senza sentirsi in contraddizione? Grandi questioni, vicinissime a noi. Il nostro ‘Di qua o di là’ è più terra terra: Salvini o Galantino?

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