I cattivi sapori dell’Italia su Sky

22 Luglio 2015 di Stefano Olivari

Abbiamo seguito la presentazione della nazionale italiana di pallacanestro su Sky, che trasmetterà in esclusiva le partite del prossimo Europeo interstatale, che l’Italia inizierà a Berlino per finirlo, speriamo, a Lilla. Dell’aspetto sportivo parla diffusamente su Indiscreto il nostro, il vostro, Oscar Eleni. Modestamente aggiungiamo che questa è secondo noi, per talento individuale medio, la miglior squadra azzurra di sempre anche se i risultati degli ultimi anni dicono chiaramente altre cose, pur con l’asterisco delle assenze. L’allenatore non è invece certo il migliore di sempre, ma è stranamente poco discusso da media che in altri sport avrebbero linciato uno che ha fallito due europei su due e mancato la qualificazione in due manifestazioni planetarie (Giochi 2012 e Mondiali 2014) su due, uno che fuori dal sistema Siena ha collezionato soltanto figuracce.

Ma non vogliamo parlare di Pianigiani, bensì della cattiva impressione che ci ha fatto la presentazione negli studi di Sky dei 16 giocatori (diventeranno 12) da lui convocati, davanti al presidente federale Petrucci e ad una asettica platea di addetti ai lavori. L’ingessato show ci ha ricordato i peggiori teatrini di RaiSport con la nazionale di calcio, dove la distanza fra giornalisti e membri della Nazionale è minima, per un ‘Siamo tutti sulla stessa barca’ degno più di un ufficio stampa o di una squadra di provincia che di una grande televisione tenuta in vita dagli abbonati. Giocatori annoiati e con qualche sguardo malevolo (Hackett non sembra pieno di amici) verso i compagni, Petrucci al solito iper-ottimista, Pianigiani al solito iper-mani avanti, in generale un’atmosfera ovattata che non è esattamente di quelle amate dall’appassionato di pallacanestro medio, quello che giustamente deride la pecoronaggine del tifoso di calcio. Soltanto Flavio Tranquillo (che commenterà le partite insieme a Davide Pessina) ha provato, sommessamente, a ristabilire i ruoli riferendosi ai giocatori e dicendo “Sono loro a dover dire ‘Noi'”, ma di più non si poteva fare in una tivù che è di fatto diventata la tivù della federazione da almeno sei mesi, con la trasmissione della serie A1 femminile e della LegaDue (Gold e Silver) maschile, roba per stomaci forti. Una specie di Supertennis del basket, soltanto che nessuno paga abbonamenti a Supertennis.

Diverso il discorso per la serie A, che un minimo appeal ce l’ha anche senza bisogno di pilotare tutte le serie verso garasette: i diritti per le prossime stagioni non sono ancora stati assegnati in via ufficiale, ma la Rai appare favorita su Sky dopo che per mesi si era detto il contrario. Va detto che in entrambi i casi si tratta di briciole, poco più di un milione all’anno da dividere per 16 squadre, con la differenza fatta dalla qualità della produzione Sky contrapposta a quella bulgara anni Settanta della Rai. Non sappiamo da cosa nasca questo neo-orientamento pro Rai, con buone frattaglie lasciate a Gazzetta Tv: possiamo soltanto ricordare che RCS Sport è sì advisor della federazione pallacanestro, ma anche organizza gli eventi della Lega Basket… Non pensiamo sia una questione di visibilità dello sponsor, quando con certe immagini si fa fatica già a distinguere Sacchetti da Menetti. Semmai di una visibilità della A in generale

Tornando alla Nazionale, se l’Italia farà pena all’Europeo i giornalisti di Sky probabilmente diranno che ha fatto pena (ma non ci giureremmo, dopo i commenti cautissimi al disastro dell’Under 20 a Lignano), speriamo però che si distinguano da RaiSport e dal calcio non soltanto per la qualità delle immagini e delle sovrimpressioni. I segnali non sono buoni.

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