Crocetta o Espresso?

30 Luglio 2015 di Indiscreto

Rosario Crocetta forse è un presidente della Regione Sicilia peggiore dei suoi predecessori o forse no, ci sembra sia diventato più un personaggio macchiettistico che un politico, ma il nostro ‘Di qua o di là’ di oggi riguarda soltanto il caso delle presunte intercettazioni pubblicate dall’Espresso, in cui il suo medico Matteo Tutino avrebbe espresso pesanti giudizi sull’assessore alla Sanità Lucia Borsellino (figlia del giudice Paolo, ucciso dalla mafia nel 1992), compreso l’ormai famoso “Va fatta fuori come suo padre”, senza che Crocetta (all’ultimo conteggio sempre appartenente al PD, ala sinistra, con una storia personale che parte da Rifondazione Comunista) ribattesse qualcosa. Delle polemiche politiche abbiamo letto tutti, con richieste di dimissioni di Crocetta o inviti (rari) a tenere duro fino alla scadenza naturale del 2017.  Così come si è registrata la smentita dell’esistenza dell’intercettazione, da parte della Procura di Palermo. Non solo: si è poi scoperto che di questa presunta intercettazione gli inevitabili bene informati di Palermo (che come in tutte le altre città si passano le notizie facendole diventare sempre più vere ad ogni passaggio) sapevano da un anno e che la cosa era verosimilmente arrivata alla stessa Borsellino, che in ogni caso (unica certezza) si è dimessa da Assessore alla Sanità siciliana il 2 luglio, quasi tre settimane prima dello scoop o falso scoop dell’Espresso. Fuori dalle acrobazie anti-querela e dalle battute sullo sbiancamento anale che Tutino prescriveva a molti suoi pazienti a spese di Pantalone (non entriamo nel dettaglio, ma comunque non si tratta di un’operazione decisiva per la vita del paziente), dal punto di vista giornalistico la questione sembra chiara. Al di là dell’esistenza o meno dell’intercettazione (e in assenza di un verbale bisogna dire che NON esiste), L’Espresso non ha nulla in mano se non la possibilità, in caso estremo (Crocetta ha già querelato), di sputtanare la propria fonte, ammesso che esista. Domande. Un politico deve dimettersi sulla base di quella che ad oggi, 30 luglio 2015, è soltanto una dicerìa senza riscontri? Un giornale ha il diritto di pubblicare una notizia del genere, che indubbiamente rovina una carriera politica e una vita, pur credendo alla sua veridicità, se poi non ha la possibilità di sostenerla grazie, come minimo, a una velina del solito magistrato amico? Crocetta o Espresso?

Foto tratta dal sito MyBelice.it.

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