L’ultimo minuto del masobasket

21 Maggio 2015 di Oscar Eleni

Oscar Eleni davanti al carcere di Bollate dove i detenuti intuiscono soltanto l’albero della vita e sognano l’EXPO. Porto un cartello per far sapere ai turisti del mondo che cercano idee, non cibo, quello te lo fanno pagare così caro che digiuni, come sia strano questo paese. Esiste, ad esempio, una Lega basket che si vanta di aver migliorato la visibilità dello sport che vorrebbe rappresentare. Le cifre smentirebbero, ma lasciamo perdere, meglio l’ilusione che la discussione.

Infatti nella serata di mercoledì 20 maggio, data storica del masobasket, hanno pensato bene di accettare la proposta del minchionismo RAI per una diretta, nel caso Trento-Sassari, alla stessa ora, 20.45, della finale di coppa Italia calcistica Lazio-Juventus. Inutile mettere a confronto le cifre. Il presidente Marino era a Trento con altri tremila o poco più. Ah sì, c’era anche il presidente federale Petrucci che in Trentino porta la Nazionale e quindi deve valutare tutto, o no? Di fianco a super Petrus c’era il fido La Guardia.

Gente strana questa del basket. Può giocare alle 20 del lunedì, per volontà RAI, ma non al mercoledì. Preferisce il frontale col pallone che tutto muove, smuove, ora che si sono persino accorti di nuotare davvero nel rancido e nel malaffare. Qualcuno della Lega, ogni tanto, chiede il motivo delle proteste per il sito quando cerchi di seguire una partita giocata per giocata. Basterebbe prendere quelli dell’eurolega e copiarli. Non ne vogliono sapere. Loro sono per l’orpello colorato, caratteri quasi illeggibili, ma bello da vedere, con fotine a colori di chi fa canestro, urca, una fatica per chi deve digitare e, infatti, aspetti il fine tempo per un tempo esagerato. Nell’ultimo minuto non mettono lo scorrere dei secondi, devi intuire. Non segnalano mai arbitri, pubblico ed incasso. Lo fa la NBA, lo fa l’Eurolega? Checcefrega, noi siamo visibili. Certo che siete visibili, con le antenne piazzate sul monte del masobasket.

Aspettando di parlare dei play off, al primo sguardo non sembra di vedere un’avversaria appena credibile per Milano anche se Banchi finge di avere paura di tutto e tutti, forse conosce meglio di noi i suoi eroi. Un occhio alle serie minori, diciamo la B. Nei quarti di finale un pezzo della nostra storia: Siena, che nei playoff di serie A è rappresentata da oltre 10 protagonisti del periodo con scudetti a ripetizione, contro Cecina, Fortitudo Bologna contro Montichiari, Rieti contro Euro Roma e poi Agropoli-Palermo mentre il piccolo mondo antico ha riscoperto Agrigento e Ciani e, per l’ennesima volta legge di riunioni per salvare Roseto o Napoli. Che novità.

Oscar Eleni, in esclusiva per Indiscreto

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