Eurovision, Il Volo su Vienna

20 Maggio 2015 di Paolo Morati

A quattro giorni dalla Grand Final dello Eurovision Song Contest (o Eurofestival come amiamo chiamarlo in Italia) che si terrà a Vienna sabato sera le certezze sono ancora poche tranne una: i ragazzi de Il Volo stanno dimostrando di essere più che adeguati a rappresentare l’Italia, avendo non solo già impressionato favorevolmente durante le prove ma anche fatto capire che puntare su una canzone (Grande Amore) così diversa dal tipico pop mainstream della maggior parte dei partecipanti permette di differenziarsi, e bene.

Da quando ne abbiamo scritto l’ultima volta, sul nostro personalissimo cartellino (cit.) salgono le quotazioni della Russia che con la moscovita Polina Gagarina e la sua A million voices (la canzone è ben costruita ma non ha molto di originale) potrebbe compattare i ’12 points’ del blocco dell’Est, mentre scendono quelle dell’Estonia (Goodbye To Yesterday di Elina Born & Stig Rästa ci resta ancora in testa ma l’esibizione, sebbene con un buon layout, manca di effetto). La Svezia invece, ancora favorita, rimane indietro nelle nostre preferenze (Måns Zelmerlöw con Heroes) e con l’eliminazione di Finlandia e Danimarca in semifinale potrebbe godere di un minore vantaggio dal voto scandinavo che dovrà per forza confluire anche su altri Paesi. Attenzione infine all’Australia: durante le prove Guy Sebastian (Tonight again) ha dimostrato di saperci fare. Il nostro outsider? Loïc Nottet con Rhythm Inside per il Belgio.

In attesa della seconda semifinale di domani, tornando a Il Volo (che si esibirà nella seconda parte della Finale) abbiamo letto commenti stizziti di chi non apprezza lo staging troppo statico, elemento invece del tutto positivo se confrontato a chi concepisce e spinge l’Eurovision Song Contest come il festival del kitsch e dei saltimbanchi, cosa che non dovrebbe essere e che in qualche annata ha fin troppo prevalso rispetto alla musica. Da quello che abbiamo visto nei video, ben calibrato lo sfondo classico prescelto, buoni gli effetti, e ottima esecuzione da parte di Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, professionisti non solo sul palco ma anche nei diversi momenti di promozione. In definitiva, al di là del tipico disfattismo all’italiana di chi tifa costantemente contro, ci sono tutti gli ingredienti per giocarsela anche se crediamo che – dopo l’affermazione negli Stati Uniti e in America Latina – l’obiettivo del progetto Il Volo sia andare ben oltre una possibile vittoria con Grande Amore. Noi li sosteniamo, poi liberi tutti (se non piacciono) di ascoltare altro.

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