Handanovic non è da Inter

29 Aprile 2015 di Stefano Olivari

Il giorno dopo Udinese-Inter al nostro solito bar è un mercoledì come tanti altri, il sogno dell’Europa League non emoziona più di tanto la parte nerazzurra del locale, mentre quella milanista sta aspettando notizie da mister Bee e quella juventina si appresta a festeggiare Allegri. Nessuno sta pensando all’approvazione dell’Italicum, nemmeno quella considerevole parte di avventori che vota PD. Sono le due, Zhou sta facendo atroci caffè a ritmi incredibili, nonostante metà delle impiegate della TuboPlast chieda cose del tipo ‘Macchiato freddo in tazza grande tiepida’. Milanese dalla nascita, Zhou non si scompone di fronte a niente: una volta ha sentito con le sue orecchie, alla Bagel Factory di via Marghera, una assatanata chiedere un panino con le uova di riccio e incazzarsi anche quando le avevano detto che questo panino non era nel menu (il locale poi ha chiuso, forse non a caso vista la clientela).

Max sta vergando uno scenario di mercato per SuperMegaInter.com, dal titolo ‘Progetto Zukanovic’, poi dovrà fare il punto sul caso Shaqiri intervistando l’agente. Cioè il fratello di Shaqiri stesso, che non gli risponderà e quindi Max dovrà inventarsi qualcosa del tipo ‘Xherdan crede nel progetto Mancini’. Vincenzo è tutto preso dalla app per abbinare i colori dei vestiti, sta mettendo insieme tutti i web-imprenditori che conosce ed è nella fase del business plan. Pier Luca domani sera al Jazz Café gli presenterà l’amministratore delegato di un incubator, fra l’altro amicissimo dell’Antropiovra e di Andrea e come loro frequentatore del Get Fit. Mariella ha l’aria stanca, è appena stata cazziata da un nervosissimo Tosoni che sta studiando la cessione di un ramo d’azienda della TuboPlast, quello dell’immobiliare: il fondatore, il cavalier Brambilla, è infatti da decenni attraverso la TuboPlast (il cui oggetto sociale è nel corso degli anni stato modificato) proprietario di moltissimi terreni in zona Rho-Pero che stanno per cambiare di destinazione d’uso. La catenina alla caviglia è sempre lì, Max sa già a chi penserà quella sera nell’umido cesso di casa sua anche se come ultima spiaggia ha sempre il video di Belen su Red Tube.

Dei diecimila morti nel terremoto in Nepal non frega ovviamente a nessuno, ma non è razzismo. Importa zero anche degli italiani dispersi, che in fondo se la sono andati a cercare. Paolo-Wang alla cassa valuta buoni pasto e finge di non sentire le lamentele di Carlos ed Hector, appena inculati dal Gamba Osaka, sul cui Over 2,5 avevano puntato 300 euro a testa. Carlos ha appena invitato Samantha al Calafuria per sabato, ma lei spera in qualcosa di meglio di una serata con un ecuadoregno che le parla di Eredivisie e milf bergamasche che discutono di cazzi. Si vedrà. Samantha dalle milf continua comunque a ricevere sms, l’hanno presa come una specie di allieva: Cate le ha annunciato che quel pomeriggio andrà all’Hotel Emmy, una stella in zona Gambara, per incontrare il sessantenne con la Uno 45S scaricato da Maria Antonietta, mentre Deborah le ha confessato che non ne può più di essere molestata dal marito ogni sera: deve avere preso qualche pillola strana, forse testosterone ma con dosaggio esagerato. Quando non la scopa va al computer e si collega a siti specializzati in bukkake e creampie surprise. Continuano a interessargli la Juventus e la Ferrari, ma senza più l’intensità di prima.

Adesso stanno tutti aspettando il punto tattico del Walter. Il Roberto che in mattinata ha corso due ore con il pensiero di non poter disputare maratone fino a settembre (per la Regione risulta in malattia). Il Gianni disperato perché il tettuccio Vuitton della nuova Maserati ha un segnetto, forse la borsettata di un trans che voleva 60 euro invece delle solite 30. Luca che non vede l’ora di ascoltare al Jazz Café i racconti di Erminio Ottone, non sapendo che ormai è cliente fisso di Leroy Merlin (si dice che abbia di recente acquistato un barbecue) e che in giardino ha almeno tre nani. Nabil che deve presentare un avvocato suo amico al Lele, sempre più preoccupato per l’eredità della zia. Hossam che è reduce da una serata al Forum, ha accompagnato la figlia Hadiya a sentire Biagio Antonacci, preso per il culo da due dodicenni in minigonna perché indossava la maglia di Padoin: stasera per festeggiare lo scudetto non spaccerà. Franco ancora libero dai fratelli forestali. Il sardo di Andria vestito con un abito blu scuro dal taglio perfetto, come se dovesse incontrare Draghi e la Lagarde: se non si sapesse che ha fatto per decenni il bidello a Canegrate, lo si potrebbe tranquillamente inquadrare nei poteri forti. L’Ernesto, il figlio Chicco e il Vito stanno confabulando con Vincenzo: l’imprenditoria web li prende, forse troppo. Ad Ernesto per l’entusiasmo si sposta anche il parrucchino. Non sa ancora che Chicco sta per chiedergli un prestito di 20mila euro. Parola al Walter: “Meglio in undici contro undici che in undici contro nove, Hernanes ispirato e il resto appena discreto. La difesa ha fatto una cazzata su Di Natale, per tre quarti colpa di Vidic, e ha sofferto assurdamente nel finale. Handanovic mai visto così insicuro nelle uscite”.

Budrieri nemmeno tocca la Gazzetta sul bancone della Sammontana, trova più interessanti le foto dei gelati: forse per dimenticare la famiglia prenderà più tardi un cono cinque stelle panna e amarena. Oggi la moglie è a Garbagnate, ma lui non ha avuto lo stesso il coraggio di leggere le sue vecchie lettere. Sa già che troverà qualcosa che lo farà soffrire. Vorrebbe confidarsi con la figlia, stava anche per farlo prima che Marilena lo salutasse per andare alla lezione di spinning. Sperava di meglio per la sua vecchiaia, dopo una vita passata all’ATM a guidare tanti tram: soprattutto il 24, il 24 di una volta, quello vero, quello che arrivava fino a piazza Axum. Aveva in programma almeno di masturbarsi in bagno, usando la ciabatta della zingara e un vecchio numero di Io Donna, ma D.J. John è rimasto chiuso nel cesso per due ore e quando è uscito c’era più puzza che in una fogna di Calcutta. È così andato a rimirarsi la pompa di Marino Basso, che il campione del mondo di Gap usava per la sua Bianchi quando usciva ad allenarsi, cercando di non ascoltare D.J. John inveire contro Linus, che ancora non gli aveva risposto per ‘Vecchio rap’. Sicuramente in Linus c’è dell’invidia, secondo D.J. John, che però ha pronta la vendetta “La propongo a 105 e così glielo metto nel culo a ‘sto ricchione!”. Se il calcio gli interessasse come una volta Budrieri sopporterebbe tutto, ma lui che ha visto giocare Ambu e Laureri non può mettersi a discutere con chi crede che l’Inter l’abbia inventata Sylvinho: “Caro Walter, per voialtri uno para un rigore ed è subito il miglior portiere del mondo. Ma in questo ruolo ci vuole continuità, concentrazione, capacità di dare sicurezza ai compagni: per questo Handanovic non è da Inter”.

(11 – continua dopo Inter-Chievo).

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