Troppi tifosi per Federer

17 Novembre 2014 di Stefano Olivari

Chiunque altro, al posto di Roger Federer, sarebbe stato fischiato dal pubblico di Londra se a mezzora dalla finale del fu Masters ATP avesse annunciato il suo ritiro a causa di un mal di schiena. Malanno che la notte prima non gli aveva impedito di raddrizzare un partita mal giocata (sicuramente la peggiore di questa sua settimana londinese) contro Wawrinka e che solo la sudditanza psicologica di Svizzera Due gli aveva fatto vincere, con errori nei momenti decisivi che il più bel rovescio del mondo non ha mai commesso da quando ha psicologicamente svoltato a Melbourne. Invece sia Wawrinka che il pubblico della O2 Arena (per non parlare di noi) hanno di default creduto alla versione di Federer e non certo per la statistica (in una carriera da oltre 1.200 match pro solo 2 volte Federer aveva rinunciato a scendere in campo), subendo un’esibizione di Djokovic contro un Murray recuperato all’ultimo secondo, insieme a un doppio da ATP Champions Tour: magari chi non ha mai visto McEnroe e Cash da giovani si è anche divertito.

Noi onestamente no, all’ennesimo siparietto da vecchi teatranti abbiamo deciso di infliggerci Italia-Croazia. E quindi? Federer non è certo uno che si tira indietro, a parte i due (adesso tre) ritiri preventivi mai ha abbandonato il campo a partita in corso, nemmeno le volte in cui è stato davvero male: caratteristica comune all’arcirivale Nadal, questa. Di più: pur sapendo di mettere in difficoltà gli organizzatori, tirandola in lungo, ha aspettato fino alle cinque prima di decidere per il no e puntare tutto sulla finale di Coppa Davis di questa settimana.

In altre parole, se non ci fosse stata la Davis una onesta sconfitta contro Djokovic l’avrebbe anche potutata accettare. Ma il discorso del tifo rimane, non solo per la presunta lite fra Wawrinka e Mirka Federer riportata da Ubaldo Scanagatta (noi davanti a Sky non ce ne siamo accorti), ma anche per lo sproporzionato entusiasmo pro-Federer degli inglesi e soprattutto dei tanti svizzeri in trasferta a Londra. Chiunque abbia seguito integralmente la semifinale se ne sarà reso conto. E non è che tutti gli inquadrati fossero Mirka… Forti delle tante battaglie che, dal divano, abbiamo combattuto insieme a Roger possiamo dire che in questo unanimismo, che coinvolge (a parole) anche gli avversari, c’è un qualcosa di scontato e di fastidioso. Forse anche di finto.

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