Spazzatura d’Europa

22 Novembre 2014 di Oscar Eleni

Oscar Eleni dalle cave di pietra dove se piangi non se ne accorge nessuno. L’Europa ci tratta male anche questa settimana e per fortuna ci sono i folletti di Corbani che a Biella fanno più di quello che possono. Meno male che Roma, nel buio del Pala Tiziano dove per l’ultima partita televisiva mancava anche lo scorrere del tempo (colpa di Sportitalia?), resta a cavallo, anche se tutti aspettano che la proprietà americana della Roma calcio si accorga di questa realtà che rilanciata all’Eur, rinforzata per bene, potrebbe essere anche un affare visto che, come ogni anno è arrivato il tempo in cui si dice che Toti non ne può più e vorrebbe vendere la proprietà.

Settimana di passione per Cantù e vi confessiamo che se fossimo nella signora Cremascoli, e anche in Sacripanti a questo punto, dopo lo strazio con Milano, e il disastro europeo, congederemmo chi appesantisce i bilanci e non arricchisce i tabellini. Per fare certe figure come contro Aito e il Gran Canaria meglio liquidare tutto e ripartire purificando l’aria.

Settimana di dolci illusioni e scontro con la realtà per l’Emporio Armani che ha l’artiglieria per la campagna d’Italia, ma in Europa serve molto di più e lo ha dimostrato la partita contro il Fenerbahce supercorazzato: debolezze nella difesa, gioco stitico, personalizzato. Vero che si è fatto male Gentile, ma anche vero che Kleiza non regge né sul tre, né sul quattro delle squadre avversarie e Samardo Samuels è generoso, ma atleticamente non ce la può fare da solo.

Comunque Milano resta in gioco perché vale più del Bayern e dei polacchi di Turow, mentre Sassari saluta con il suo basket spumantino che a certi livelli non spaventa, se poi con gli esordienti del Novgorod c’è un tipo come Taylor Rochestie, che qui in Italia abbiamo visto e battezzato male a Biella e Siena, perché uno così non te lo lasci scappare mai, allora ecco che crollano le piccole certezze del Meo Sacchetti che poteva pretendere di più dai suoi americani di lusso, che di certo avrebbe avuto bisogno di una terza torre. Sassari è fuori dall’eurolega, Reggio Emilia, Cantù, sembrano oltre la linea dell’eliminazione in Eurocup dove resterà, probabilmente, soltanto Roma, l’unica senza pubblico, guarda il destino, mentre Brindisi potrebbe avere ancora qualcosa da dire nella terza coppa.

Per completare il giro sulla ruota del magone come basket italiano e milanese ci abbiamo messo anche il carico dell’esilio Armani a Desio dove si organizzerà la coppa Italia. Per lasciare il palazzo c’è voluta più di un ora perché dai parcheggi , disegnati in momento di ebbrezza, si muoveva un piccolo esercito di condannati all’imbottigliamento. Vi raccomando la faccia dello stesso Giorgio Armani imprigionato. Speriamo che quelli di RCS abbiano mandato qualcuno a vedere questo scempio. Il sindaco di Desio, giustamente orgoglioso per aver avuto la coppa Italia, farà meglio a chiedere che gli organizzatori paghino uno straordinario a chi dovrà controllare il traffico, anche se non riusciamo proprio a capire come faranno a rendere armoniche le curve per le tifoserie delle otto finaliste. Il rifugio-esilio di Desio per Milano è obbligato, perché se al Forum c’è spettacolo, il basket non ha un’altra casa nella città dell’EXPO dove tutto sembra casuale, come la raccolta delle immondizie: devi protestare, telefonare. Escono, raccolgono metà spazzatura, il resto lo lasciano per strada. Eppure le tasse si pagano per avere la certezza, ma sapete come vanno le cose e a Napoli, magari Roma, sorridono per queste lamentele, da loro neanche il mezzo servizio per molto tempo. Al Forum tanto per tenere informati i signori della Lega, è diventato un inferno lavorare e per Milano-Cantù molti cronisti hanno rischiato il collasso e il posto.

L’Eurolega che per le finali di Madrid fa sapere di avere una diversa visione della crisi economica generale, visto il prezzo dei pacchetti in vendita di biglietti che vanno dai 155 ai 545 (!) euro, forse poteva ricordarsi in qualche modo di Alain Gilles, il ballerino del Villeurbanne scomparso a 69 anni.

Mentre il movimento femminile del nostro basket celebra i 60 anni del GEAS, il ritorno in vita, seppure in promozione, della Comense a cui spetta lo stesso calvario che oggi tormenta Fortitudo Bologna, Treviso e Siena, abbiamo scoperto che nel sorteggio per i prossimi europei l’Italia, sedicesima del ranking, sarà in quarta fascia e non ci consoliamo dividendo lo stesso pianerottolo con la Russia.

Tanto per non farci mancare nulla siamo già al capezzale di Forlì e Napoli dove sembra che non ci sia più niente.

Tanto per gradire a Caserta hanno prima mandato via l’allenatore e poi hanno preso due giocatori con i quali forse anche Molin poteva fare qualche passo verso la dura salvezza. Nelle porte girevoli tutto cambia in poco tempo.

Oscar Eleni, in esclusiva per Indiscreto

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