Sgomberi o case occupate?

29 Novembre 2014 di Indiscreto

A volte il Di qua o di là va oltre una semplice contrapposizione istintiva, volando più alto. Ce lo diciamo da soli, chiaramente… Prendendo spunto dalle vicende degli ultimi mesi, questo è proprio il nostro caso: perché dal punto della giustizia formale e sostanziale non c’è alcun dubbio, le case occupate abusivamente vanno liberate dagli occupanti (anche con la forza, che tuttora risulta essere monopolio dello Stato) a assegnate ai legittimi inquilini o a nuovi inquilini bisognosi con un meccanismo chiaro. Il piccolo problema è che le persone buttate fuori da queste case occupate abusivamente non vengono annientate con il lanciafiamme e quindi rimangono sul territorio italiano, anche perché spesso si tratta di italiani. In altre parole, da qualche parte vanno messe e non è che in questo momento ci siano molti elettori (questo il punto) felici di averle come vicini di casa. In questo quadro il tollerare aree di illegalità, soprattutto nelle grandi città, è secondo molti politici (e quasi tutti i dirigenti delle forze dell’ordine) un male minore rispetto a tutte le possibili soluzioni alternative: dall’uso massiccio della forza, che scatenerebbe la reazione del boldrinismo, a una politica di accoglienza incondizionata che scatenerebbe quella del borghezismo. Non è una considerazione da bar, ma un’idea alla base della depenalizzazione delle occupazioni abusive, contenuta nelle legge delega approvata lo scorso aprile da Camera e Senato, già pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e che per diventare operativa ha bisogno soltanto dei decreti attuativi. In base a questa legge delega (numero 67), piuttosto chiara nel contenuto, chi occupa una casa con la forza non potrà essere cacciato con la forza, né quella privata né quella pubblica, ma solo denunciato in sede civile (!!!). In altre parole, anche senza evocare complotti, esiste una precisa volontà politica di gestire questa emergenza tollerando le occupazioni. Quindi se noi siamo bar, il Parlamento è un chiringuito… Finché viene toccato il patrimonio pubblico, tipo le case Aler, l’Italiano medio in sostanza se ne sbatte e continua ad aspettare le ultime da Appiano o da Trigoria. Quando di ritorno dalla spesa all’Esselunga si troverà occupato il suo grazioso bilocale con mutuo ventennale, magari avrà una percezione più chiara del problema. Visto che l’iter dei decreti attuativi può essere velocizzato o rallentato in base alla volontà politica, il Di qua o di là è politicissimo: dal punto di vista dell’ordine pubblico è meglio sgomberare con la forza tutte le case occupate abusivamente o tollerare l’illegalità fino a una certa soglia? Il video del poliziotto che qualche giorno fa è stato insultato da una manifestante (non una poveretta affamata e senza dimora), in occasione di uno sgombero in zona San Siro (a 100 metri dal nostro prestigioso liceo) può far meditare, al di là della medaglia che andrebbe data al poliziotto per l’autocontrollo. Il sondaggio è per sua stessa natura tagliato con l’accetta, ma le considerazioni possono invece essere degne del cazzeggio colto di cui Indiscreto è alfiere insuperato e insuperabile nel panorama mediatico italiano.

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