Forgotten Sons, il basket da non dimenticare

26 Novembre 2014 di Fabrizio Provera

Non si fanno recensioni ai libri degli amici, o agli amici degli amici. Ȓ vero, anche se lo fanno quasi tutti. Ma questa regola, di cui spesso parla il Direttore, non vale per i fratelli. Ecco perché non solo recensisco, ma intimo forzosamente di acquistare e leggere Forgotten Sons – Storie di basket da non dimenticare, e-book in vendita in tutti i principali store quali Amazon Kindle Store, Apple Store, Google Play Store, Ultima Books, Nokia Reading, LaFeltrinelli, Libreria Rizzoli e tanti altri. Chi scrive non ne conosce manco uno, sono un paleolitico in materia, ho letto un normale file sul computer, ma voi siete certamente più aggiornati.

Forgotten Sons è il frutto maturo della vena di Carlo Perotti, canturino e frontaliero, vicino di tribuna stampa al Pianella del facinoroso Provera, col quale ogni tanto si lascia andare a scene di simil-pugilato che lasciano basiti gli astanti (ma i pugni ce li diamo tra noi, siamo facinorosi solo con noi stessi). Carlo Perotti è Indiscreto dentro, arso da una passione smodata per la NCAA, di cui è tra i massimi conoscitori in Italia, con tanto di blasone che gli consente di essere accolto con tutti gli onori nel campus di Duke, essendo il Perotti facinoroso anche nel sostenere filosoficamente – come fece Bill con Oren Ishi – l’’ex accademico di West Point Mike Krzyzewski. Un appassionato tale da conservare, in una teca, Vhs rarissimi di finali NCAA che non furono mai disputate, ma che Perotti custodisce gelosamente, nonostante le reiterate richieste di ESPN e TNT. Ma il Perotti, come tutti i facinorosi canturini, è un romantico. Nonché uno dei pochi che Brunello Arrigoni ascoltava e ascolta, quando si parla di giocatori usciti dai college, senza mandarlo al diavolo o leggere uno dei suoi millanta libri.

Forgotten Sons è una raccolta di storie per old timers, quindi per Indiscreti: parla di Walter Berry, Pace Mannion, Jerry Tarkanian, Jack Sikma, Tom Boswell, Kent Benson, del leggendario Partizan Belgrado di Vlade Divac, che infiammò una leggendaria notte di coppa al Pianella (dopo Duke e la Ncaa, il Perotti è arso dall’’amore facinoroso per la Serbia e l’’ex Jugo). Forgotten Sons è la raccolta dei pezzi apparsi su Dailybasket, sito amico di Indiscreto per imperio del sottoscritto, diciamo il sito più indiscreto dopo Indiscreto. Siamo certi che alcuni dei nostri lettori – mentre compulsano dispacci segreti del Mossad, l’’ultimo libro su Bombolo e Tomas Milian (presto su queste colonne), mentre visionano ‘Mezzo destro mezzo sinistro’ o il fondamentale ‘Acapulco, prima spiaggia a sinistra’ – lo divoreranno. Perché è fatto per loro. Mi sono già stufato, la gola è arsa e sta per arrivare l’’ora di un Franciacorta, preferibilmente Pas Dose. Vi lascio con la prefazione a Forgotten Sons vergata dal Miglior Fabbro, il Grande Maestro mio e di Carlo: Werther Pedrazzi. E non c’’è davvero altro da aggiungere… Prosit.

“Effemeridi. Sono i quadri di Forgotten Sons, una piccola costellazione di stelle che hanno brillato un giorno e per un giorno. Storie vagabonde, con tanta America dentro, un po’’ on the road e anche easy rider. Ci piace pensare alla raccolta di Carlo Perotti come ad una sorta di nostra piccola Antologia di Spoon River, dove troviamo Bobby e l’’imbianchino maledetto, Scotty il sognatore, Kent e Vlade e il loro duello titanico, l’’uomo chiamato bisonte, quello che non era Magic e Zou-Beard, insieme a miti veri come John Wooden e il Rosso malpelo, o Jerry Tarkanian il ribelle armeno. E ancora, eroi sfortunati come il Lupo buono. E tantissimi altri. Alcuni di loro, sfortunatamente, “dormono sulla collina”. Altri, fortunatamente, percorrono ancora le strade del mondo, che spesso li hanno portati su strade lontane, o comunque diverse, dal basket”.

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