L’ultimo ingaggio di Pondexter

30 Ottobre 2014 di Oscar Eleni

Caro direttore e cari amici che leggete questo meraviglioso sito, in lacrime per il compianto Franco Rossi che non tutti hanno amato come è amato qui, devo farvi una confessione. Vi ho parlato del libro di Lorenzo Sani con l’affetto per il lavoro di un giornalista, uno scrittore, di enormi qualità. Ma, come capita nelle recensioni, cercando di invogliarvi alla lettura di Vale tutto, il suo ultimo libro sulle storie segrete della pallacanestro italiana, sono stato sul vago, tanto per farvi capire che questo tesoretto pubblicato per i tipi dell’Italica edizioni andava comunque acquistato. Un trucco che nel sistema mediatico funziona sempre. Adesso, però, dopo averlo letto davvero, vi devo dire che ci sono due capitoli che meritano una riflessione collettiva perché li trovo straordinari: La parabola di spaccaossa Pondexter e Il summer camp più pericoloso del mondo. Sono capolavori che meriterrebero un film.

Senza nessuna possibilità di perdonare Roscoe Pondexter, massacratore nel carcere di Corcoran, e la storia meravigliosa dei due ragazzi, Attruia e Conti, che sono andati nella guerra infame delle vecchia Jugoslavia per imparare da Dule Vujosevic, un maestro che l’Italia ha trattato malissimo, ma che per fortuna al Partizan Belgrado proteggono come si deve fare con i guru che meritano affetto, approfondimento come si dovrebbe fare se qualcuno, finalmente, scrivesse la vita di Boscia Tanjevic o di Julio Velasco. Meritano la nostra riflessione, in questo paese dell’ipocrisia. Se non riusciremo a capire queste due storie, allora possiamo dichiararci morti già adesso che l’artrosi ha preso il sopravvento e il fuutro ci sembra così oscuro.

Non siamo stupiti dalla tragedia umana di Pondexter che, per uno stipendio migliore (vai a farti fottere Roscoe) ha venduto la sua esistenza al diavolo della violenza. Non riusciamo a capire perché Conti e, soprattutto il pittore e scacchista Attruia, sono adesso personaggi sconosciuti allo stesso basket che non sa pià insegnare, capire, il valore di un insegnamento, che si riempie la bocca parlando di via italiana e trascura questi due ragazzi che sono davvero giganti. Lo dovevo dire, pentendomi di aver scritto del libro prima di leggerlo veramente, soltanto per fare promozione amicale verso il lavoro di un talento che, magari, in alcuni capitoli, ci ha fatto soltanto sorridere, ma in questi due ci obbligherà a riflettere.

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