Marchionne o Montezemolo?

11 Settembre 2014 di Stefano Olivari

Finalmente un bel ‘Di qua o di là’ basato sull’attualità e di pura pelle, nel senso che né Sergio Marchionne né tantomeno Luca di Montezemolo hanno mai fatto qualcosa di positivo per gli italiani: più o meno bravi a gestire e sviluppare (o a salvare) l’esistente di Fiat e dintorni, più o meno simpatici, di sicuro sempre descritti dal 99% dei media italiani come grandi manager. Definizione che non si nega a nessuno, peraltro. L’attualità dipende ovviamente dalla vicenda Ferrari, con Montezemolo esonerato dalla presidenza dopo 23 anni e con 27 milioni di euro di buonuscita, in attesa di esibire il proprio ciuffo nella nuova Alitalia araba (un vero spot per l’Aeroflot o la British Airways). Marchionne ci ha messo la faccia, anche se è evidente che gli Agnelli-Elkann hanno approvato, usando il labile pretesto della Formula Uno (il campo in cui Montezemolo ha combinato meno disastri) e prendendo anche la presidenza della Ferrari che per qualche ora abbiamo sognato (da tifosi McLaren) venisse assegnata a Lapo. La pelle dipende dal fatto che i due hanno caratteri e storie personali molto diversi. Il 62enne Marchionne, abruzzese di nascita ma canadese di emigrazione e formazione, ha fatto carriera in aziende private con dimensione internazionale, in Nordamerica e Svizzera, prima di essere chiamato alla Fiat da Umberto Agnelli. Il 67enne Montezemolo, romano di famiglia piemontese ma soprattutto pupillo dell’Avvocato (anche se in troppi sostengono di essere stati pupilli dell’Avvocato, praticamente un centralinista che all’alba spaccava i maroni a mezzo mondo), in virtù di questa frequentazione e anche di altre ha sempre avuto pronte poltrone di grande visibilità: Ferrari, Cinzano, Azzurra, Italia Novanta, eccetera. Due stili di vita diversi, pur essendo ideologicamente non molto distanti. La domanda è comunque semplice: se fossimo proprietari di una grande azienda, la affideremmo a Marchionne o a Montezemolo?

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