Boldrini o Fallaci?

30 Settembre 2014 di Stefano Olivari

Ogni discussione italiana sull’immigrazione contiene secondo noi un gigantesco non detto: c’è un’immigrazione che rappresenta un problema umanitario e di ordine pubblico, tutte cose ampiamente trattate nei mille talk show e più concretamente nelle nostre strade, ma c’è anche un’immigrazione che a questi due problemi aggiunge la potenziale islamizzazione della società. Ed è più difficile parlarne, senza per forza tirare in ballo il terrorismo, l’Isis, eccetera (è lo schema Obama, come se questa guerra fosse solo un fatto militare). In altre parole, ci sono immigrati che non mettono in discussione il nostro modello di vita ma anzi per certi versi (magari anche solo per fame o per fuggire da una guerra) lo vedono come un traguardo, ed immigrati che pensano che quel che rimane dell’Occidente sia il Male, magari non da abbattere con bombe ma attraverso una semplice pressione demografica. Non stiamo facendo fantapolitica: in Inghilterra tribunali islamici che applicano la sharia in varie materie (al momento quasi tutte riferibili al diritto di famiglia) esistono dal 1982, in Danimarca (ad Aarhus, non stiamo scherzando) esiste un programma di assistenza pubblico per il recupero fisico e psicologico di militanti jihadisti, in molti paesi europei il numero-potenza caro a insigni liberali come Mussolini e Mao porta a tollerare comportamenti ritenuti medievali anche nel più retrogrado dei nostri bar. Il ‘Di qua o di là’ odierno non è quindi di tipo personale, ma molto politico. La posizione che in qualche modo salverà il nostro modello culturale sarà quella di Laura Boldrini? Sintetizzando brutalmente: inclusione, senza sostanziale limite quantitativo, a prescindere dall’opinione che gli immigrati di fede islamica hanno dell’Italia ed in generale dell’Europa? Oppure l’atteggiamento giusto è quello di Oriana Fallaci, che aveva individuato nell’Islam caratteri totalitari tali da renderlo un nemico dell’Occidente al di là del terrorismo? Sintetizzando brutalmente: una società laica o cristiano-secolarizzata non deve buttare via una cultura a cui si è arrivati con millenni di storia, nel nome del politicamente corretto. Boldrini o Fallaci, quindi? Perché se non scegliamo noi altri sceglieranno per noi.

Share this article