Orgogliosi di Ugo Bologna

15 Luglio 2014 di Stefano Olivari

Siete orgogliosi, come italiani, dell’arbitraggio di Rizzoli in Germania-Argentina? Non sappiamo proprio cosa dirvi, allora, qualcosa abbiamo scritto sul Guerin Sportivo ma senza la pretesa di esaurire l’argomento. Come italiani ci sentiamo orgogliosi di Ugo Bologna, piuttosto. Il pretesto per parlare del grande attore e doppiatore milanese ci viene dall’aver rivisto ieri notte per la millesima volta Sapore di mare, uno dei tantissimi film in cui ha lavorato: con tutto il rispetto per gli immensi Christian de Sica e Jerry Calà, le battute da leggenda dei due Sapore di Mare le ha pronunciate Bologna, che nel primo episodio (quando dice a Calà, a proposito di Karina Huff: “Uei Caino, ma questa qui non se la ciulava tuo fratello?”) interpreta la parte del padre industriale di De Sica e Calà e nel secondo senza i due miti si limita a strapazzare l’autista Maurino Di Francesco (“Uei servo, le ventimila te le devi guadagnare!”). Forse non tutti sanno che Bologna, morto nel 1998, prima di fare l’attore fu insegnante elementare ma soprattutto ufficiale (classe 1917, aveva frequentato nel 1939 la scuola allievi ufficiali di Pola) dei bersaglieri nella campagna di Russia: fu uno dei non molti italiani ad uscire vivo dalla più folle (si stringe ancora adesso il cuore nel vedere l’equipaggiamento) iniziativa militare di Mussolini, con una grave ferita (nella battaglia di Kaliningrad, se non ricordiamo male: purtroppo abbiamo perso il ritaglio relativo e su Wikipedia è riportata un’altra località) e una medaglia di bronzo al valore. Dopo aver vissuto queste tragedie, o forse proprio per averle vissute, la forza di lasciare il posto fisso nella scuola e di buttarsi nel mondo dello spettacolo che aveva sempre sognato. Sempre in giro per l’Italia, con un amore particolare per Bolzano (dove aveva conosciuto la moglie Ada, sposata poi a Milano) e per il teatro, nonostante la grande popolarità gli sia arrivata dal cinema. Impossibile elencare tutti i suoi successi come attore (lo ricordiamo in diversi episodi di Fantozzi, fra l’altro, con l’ultima apparizione in pellicola in I mitici-Colpo gobbo a Milano dei Vanzina, in cui è un indagato per tangenti) e come doppiatore, di sicuro uno vero e non a caso poco celebrato. Con la morte sul campo a 81 anni, non in uno sperduto paese della Russia ma sul campo che si era scelto: al Valle di Roma, un infarto recitando insieme all’amico Ernesto Calindri.

http://youtu.be/A6F5QdwZxME

Share this article