Dieci buoni motivi per andare a Bucarest

14 Luglio 2014 di Dominique Antognoni

Il Mondiale è finito, ma la vita ancora no. Siamo appena tornati dalla nostra città natale, Bucarest, trovandola incredibilmente migliorata non solo rispetto ai tempi di Ceausescu (impossibile fare peggio, del resto) che abbiamo vissuto da ragazzi, ma anche rispetto a soltanto un anno fa. Ne siamo stati contenti, non per patriottismo (nel caso remoto diventassimo patriottici, con tutta la bolsa retorica della situazione, il nostro patriottismo sarebbe comunque diviso fra tre nazioni) ma perché fa sempre piacere vedere qualcuno che va avanti invece di rimanere fermo a piangere sulla propria sfiga. Ecco quindi, a beneficio dei 32mila lettori di Indiscreto, dieci motivi (secondo noi, ovvio) per cui vale la pena di fare un giro in Romania nel 2014. E pazienza se ai 31.990 progressisti qualcuno di questi motivi non piacerà, cercheremo di resistere al dispiacere.

1. La vita notturna è pazzesca, manca solo il mare ma per il resto sembra Ibiza. Ci sono almeno 200 locali uno incollato all’altro solo nella città vecchia, gli stranieri ne vanno matti, in primis gli italiani (a dominare sono i milanesi allupati).
2. Si fuma ovunque, perfino i sigari. Anzi, si acquistano in qualsiasi lounge bar, club o ristorante. A chi non piace fumare consigliamo di starsene comodamente a casa propria.
3. Non esiste il politically correct, nemmeno a livello giornalistico. In questo senso poi la gente comune rumena è fuori concorso…
4. Il comunismo è vietato per legge.
5. Sono relegati a nicchie invisibili benpensanti, sindacalisti, intellettuali saccenti, animalisti e nimby che bloccano qualsiasi iniziativa privata.
6. Mi dispiace per il direttore di Indiscreto che sostiene che la presenza dei gay sia un indicatore di civiltà (è convinto, non del tutto a torto, che più gay significhi meno Islam ed in generale meno religioni), ma a Bucarest non si vedono le masse di omosessuali che notiamo quotidianamente a Milano pur senza lavorare nella moda. Non le abbiamo rimpiante e pazienza se non potremo scriverlo su Repubblica. Vedere due uomini che si baciano ci mette come minimo a disagio, i più onesti di voi ammetteranno di provare la stessa sensazione pur non fregandogliene niente (come a noi) di quello che fanno le persone in privato. Diamogli un altro dispiacere, al direttore: ci saranno in tutta la Romania 10 fra vegani e vegetariani, derisi dal resto del paese.
7. I maschi abituati alle pallide milanesi (magari anche torinesi o palermitane, ma noi abitiamo a Milano) con capelli a spaghetto e sorriso da pitbull avranno una rivelazione e scopriranno che le donne sorridono e sanno anche essere sensuali (gratis, non a pagamento).
8. Gli schizzinosi, quelli che senza la pasta della mamma si sentono persi, possono stare tranquilli: a Bucarest è pieno di ristoranti italiani con patron italiani e cuochi italiani (che prendono dai 3.000 ai 5.000 euro mensili). In più non si chiude mai. Non si contano le volte che in Italia hanno segnalato, alla una di notte o anche prima, a noi e al direttore presi dal limoncello di lasciare il tavolo, gettando simpatiche secchiate d’acqua a terra…
9. Il caffè è sempre Illy oppure Lavazza, per di più lo si beve nei bar di loro proprietà, tutti nuovi e davvero fighissimi.
10. Durante l’estate potete andare al mare, a Mamaia: tutto aperto 24 ore su 24.
Morale: Bucarest non sarà mai New York, forse nemmeno Milano. Ma non è ferma.

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