La calma del Tracina

9 Luglio 2014 di Stefano Olivari

Solo un film come Notte prima degli esami, cioè uno di quelli che si guardano almeno una volta l’anno  (ognuno ha i suoi, noi fra La Dolce Vita e Acapulco prima spiaggia a sinistra ne abbiamo almeno una ventina), poteva farci tornare sulla RAI, Roma-Lazio Channel per gli amici (ieri a Pomeriggio Mondiale gli opinionisti top erano Righetti e Petruzzi, ma solo perché non c’era budget per Falcao e Pino Wilson aveva altro da fare, forse recuperare i bottoni della camicia che indossa di solito in trasmissione), che ha voluto omaggiare Giorgio Faletti con un’opera in cui non è protagonista ma che è forse la sua migliore interpretazione da attore cinematografico. Ci rifiutiamo di raccontare un film che tutti hanno visto e che nonostante l’anno in cui è stato girato (2005, poi uscito a inizio 2006) da Fausto Brizzi e le moltissime imprecisioni nei riferimenti musicali riesce a cogliere aspetti importanti degli anni Ottanta (è ambientato nella Roma del 1989) e del loro spirito, oltre che delle emozioni tuttora generate dalla maturità nonostante la promozione quasi assicurata. Ma spariamo l’aneddoto, raccontato un paio d’anni fa dopo nostra esplicita domanda da Massimiliano Bruno, uno degli sceneggiatori, che con noi partecipava a una trasmissione di RadioRai. Una delle parti più divertenti del film è quella in cui i ragazzi si inventano un traffico di finti temi per la maturità, millantando di averli avuti dal Ministero (un grande classico: a noi, nel 1986, era arrivata un’offerta da emissari di un fantomatico bidello di Nocera Inferiore). Luca, Riccardo, Massi e Alice mettono in bella copia le solite ricorrenti banalità (nel 2014 è uscita per la millesima volta la tecnologia!) e trovano un po’ di ingenui a cui piazzare le preziose tracce. Prima dello scritto di italiano si pone però il problema di recuperare i temi reali, per se stessi, così tramite vari giri Riccardo riesce ad ottenere un appuntamento notturno con tale “Tracina, un ripetente dell’EUR”. Lui e Luca (interpretato da Vaporidis) si presentano e si scopre che le tracce altro non sono che le ‘loro’ tracce, arrivate a ‘er Tracina’ per chissà quali vie. Quello che non sapevamo e che Bruno ci ha detto è che quasi nessuna delle storie raccontate nel film è fantasia e addirittura nel caso di Tracina nemmeno lo è stato il nome, visto che si trattava di un suo compagno di classe. Certo è che il suo “State manzi” (espressione siciliana, poi romanizzata, che significa ”State tranquilli”) è leggenda purissima.

http://youtu.be/99XKY6uNrOU

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