L’incompetenza di Paolo Rosi

22 Aprile 2014 di Indiscreto

La RAI non si è mai distinta per la qualità media dei suoi giornalisti sportivi ed in passato, in regime di monopolio o quasi, la situazione era anche peggiore rispetto ad oggi. Citatissimo e cliccatissimo, su You Tube, per essere stato testimone degli anni d’oro di tanti campioni azzurri (Mennea, Simeoni, Cova, eccetera), Paolo Rosi non godeva di grande considerazione presso gli appassionati di atletica: mai oltre la descrizione di quello che tutti vedevano sullo schermo, mai critico, a volte quasi annoiato (e infatti preferiva di gran lunga il rugby: prima di fare il giornalista aveva giocato nella Nazionale…). Poi l’effetto nostalgia abbellisce tutto, ma tanti ‘maestri’ di una volta proprio maestri non erano. In altre parole, RaiSport la sua ristrutturazione non dovrebbe certo iniziarla da Bragagna. Linkiamo l’opinione di Luca Landoni, pubblicata su Atletica Live.

Da Paolo Rosi a Franco Bragagna: storia dissacrante dei telecronisti Rai (di atletica)Approfittiamo della sosta agonistica pasquale e del panegirico su Paolo Rosi apparso oggi sul sito istituzionale Fidal a firma Giorgio Cimbrico, per una piccola digressione storica sui telecronisti Rai dell’atletica leggera. Nell’articolo si compila un elogio clamoroso di Rosi in occasione dei novant’anni che avrebbe compiuto se fosse ancora in vita (morì nel 1997) e se ne parla come del cronista perfetto e che manca oggi, in un mondo – si lascia intendere – di sport urlato. “Dentro quel timbro c’erano magnifici aggettivi e non c’era mai l’isteria artificiale e artificiosa di tanti suoi colleghi del nostro, povero tempo.”

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