Il tocco Limpido di Laura Pausini

27 Marzo 2014 di Paolo Morati

Laura Pausini

Laura Pausini ha festeggiato 20 anni di carriera pubblicando nel novembre scorso un doppio Greatest Hits, cofanetto lanciato con il brano Limpido, in duetto con Kylie Minogue. Quando esordì all’alba dei diciannove anni al Festival di Sanremo (anzi della Canzone Italiana) con la celeberrima La solitudine noi eravamo poco più che ventenni e come lei eredi del magico decennio precedente. La Pausini si presentò sul palco dell’Ariston come una ragazzina piuttosto decisa, capace di vincere tra le nuove proposte grazie a quell’elemento che manca a chi invece, magari anche con più talento di base, veleggia inesorabilmente più in basso: no, non è la fortuna, ma la personalità, oltre a una voce inconfondibile (anche se c’è chi dice che talvolta strilla…). Se non c’è quello hai voglia di remare tra le sette note, il girone del ‘Brava ma…’ è lì inesorabile che aspetta di accoglierti.

Laura Pausini non sarà tra le rockstar d’avanguardia che piacciono tanto a chi sa di musica (ma cosa vuol dire ‘sapere di musica’?), ma è innegabile che sia uno di quei personaggi che emergono tra la massa, in grado di dare quel tocco in più a buone canzoni pop che con altri interpreti magari passerebbero inosservate, calamitando da un paio di decenni milioni di fan. Se a questo si aggiunge poi una spontaneità di fondo (almeno pubblica, nel privato non la conosciamo) e la capacità di non prendersi troppo sul serio (fisico compreso) il gioco è fatto.

Venendo al disco, La solitudine è stata riarrangiata per l’occasione da Ennio Morricone e qualcuno potrebbe pensare a un sacrilegio. In realtà un personaggio come Laura da Solarolo, professionista che canta in più lingue (nel disco in italiano, francese, spagnolo e inglese) ed entrata in classifica in mezzo mondo, può tranquillamente permettersi di coinvolgere un personaggio storico e riconosciuto a livello planetario, per reinventare quel brano adolescenziale da cui è sostanzialmente partito tutto. Anche perché, altro che solitudine… Dal 1993 ha iniziato a superare i confini nazionali –  partendo dall’Olanda – stando sempre in grande compagnia di pubblico, e oggi ha ripescato una quarantina di brani riproponendoli con nuove sonorità e duetti, sostanzialmente una festa di compleanno per quei ricordi che l’hanno portata nel tempo ad aggiudicarsi finora quattro Latin Grammy Awards.

Alla fine, pur non essendo puri appassionati che ne hanno la discografia completa, ci accorgiamo di conoscere gran parte dei brani rimasterizzati, riletti e ripresentati in questa raccolta. Poi si dirà che sono semplici canzoni pop, in alcuni casi da cameretta da teenager. Eppure superati i 40 anni noi che rimaniamo degli inguaribili romantici aperti a ogni genere tranne che al rumore, ascoltiamo volentieri Strani amori o Incancellabile, E ritorno da te e Tra te il mare, Le cose che vivi, Ascolta il tuo cuore e Benvenuto. Musica leggera all’italiana, che scorre bene e fa compagnia. Niente di più, ed è per questo che funziona.

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