Federer e Laver per noi

9 Gennaio 2014 di Marco Lombardo

Su Indiscreto ci sforziamo di essere critici, soprattutto nei confronti di chi apprezziamo, ma in questo caso ci riesce impossibile. E se un giorno Federer incontra davvero Laver allora per un momento il mondo si ferma. Se un giorno un omino un po’ curvo entra su un campo da tennis per scambiare due palle con un giovane fusto le differenze si annullano, gli anni si appiattiscono, il fiato resta sospeso in un momento immortale. Perché lì, sul campo, c’è il Più Grande di Tutti contro il Più Grande di Tutti, il Mito contro il suo Mito, le tue leggende. Perché nella vita uno debba tifare, soffrire, morire dentro per un uomo che gioca a tennis è uno dei grandi misteri dell’esistenza. E non è questione di essere un fan diFederer piuttosto che di Nadal, di Laver piuttosto che di Rosewall: è il fatto di essere nell’anima dentro qualcuno che gioca per te, nello sport e nella vita; qualcuno che fa quello che tu sogneresti di fare e lo fa al posto tuo. Ecco perché Laver-Federer è una partita che va oltre il fatto di due uomini così lontani che si mettono dalle parti diverse della rete: è la sfida che va oltre il Tempo, oltre ogni considerazione da giornale, oltre ogni tifo più estremo, oltre ogni rivalità. E allora se un giorno Federer incontra davvero Laver è l’Emozione, perché è bello vedere quell’omino di 75 anni toccare la pallina con un’eleganza senza fine e quel fusto di 32 che sembra quasi uno specchio generazionale. E che importa se sai che è stato tutto per finta, così per poco, se la partita che tutti hanno disputato  a parole è diventata reale giusto per beneficenza. Non importa: perché Federer e Laver questa volta hanno giocato davvero, l’uno contro l’altro per qualche secondo,  provocandoti un brivido infinito e una lacrima difficile da arginare. E non è per Federer. E neppure per Laver. E’ perché, in quel momento lì, capisci quant’è bella la vita.

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