Tiro due calci ad un pallone, e poi chissà

10 Dicembre 2012 di Paolo Morati

Gianni Togni

Dunque dal 2020 sarà possibile prenotare un volo per la Luna, farci una passeggiata e ritornare per la modica somma di 1,5 miliardi di dollari a coppia. L’idea è della società Golden Spike dietro al quale ci sono sei ex dirigenti Nasa che hanno deciso di metter in piedi questa particolare agenzia di viaggi. La Luna dunque. E’ dal 1972, anno dell’ultima missione Apollo, che l’uomo non ci mette più piede e negli ultimi trent’anni si è discusso molto del possibile ritorno sul nostro satellite, oltre che di possibili missioni su Marte per ora raggiunto solo da rover che hanno inviato dati scientifici e fotografie.

Mentre ci chiediamo quale potrebbe essere effettivamente la spinta a spendere una cifra simile per sopportare mesi di addestramento nonché il successivo stress di un viaggio di questo genere, non avendo i capitali per poterlo prenotare rimaniamo a terra e pensiamo alla musica e in particolare di Gianni Togni, che proprio con un brano intitolato Luna dominò le classifiche del 1980.

Gran canzone quella del compositore romano (il testo è di Guido Morra, come per molti altri suoi successi), contenuta nell’album dal titolo chilometrico di …e in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci e sul palco m’invento, ancora oggi considerata un classico della musica italiana. Seconda opera della sua discografia, uscita a cinque anni da Una simile circostanza, contiene diverse grandi canzoni che ne mettono in risalto la grande capacità melodica dell’autore appoggiata a ricchi arrangiamenti. Si parla di canzoni come Maggie, Voglia di cantare e Chissà se mi ritroverai, splendida storia su un possibile nuovo incontro. L’anno dopo esce Le mie strade che bissa il successo di pubblico a partire dal singolo Semplice, all’epoca tra i dominatori della modulazione di frequenza.

Nel 1982 è la volta del ritmo di Vivi (album Bollettino dei naviganti) mentre nel 1983 è la ballata Per noi innamorati (album Gianni Togni) a essere scelta come brano di punta. Si torna a battere il piede con Giulia (1984, Stile libero) altra canzone indimenticabile della produzione di Togni che negli anni’ 80 sembra sostanzialmente instancabile. Altri tre album infatti vengono pubblicati tra 1985 e 1988 (Segui il tuo cuore, Di questi tempi e Bersaglio mobile) per poi prendersi una pausa fino al 1992 (Singoli). Ancora quattro anni ed esce la raccolta Cari amori miei con cui tira Gianni Togni le somme della prima parte della sua carriera includendo anche due inediti importanti (la title track e Mi salvo con te), precedendo un nuovo disco (Ho bisogno di parlare, 1997), che segna di fatto il preludio a un lunghissimo silenzio discografico interrotto solo nel 2006 con La vita nuova.

Silenzio nel corso del quale Togni non è però stato fermo occupandosi della composizione di musical e colonne sonore, in Italia e all’estero, e lanciando proprio quest’anno il Musical Europa Festival a San Benedetto del Tronto. Tra le sue opere rappresentate negli anni ci sono Hollywood e Poveri ma belli (entrambi progetti con Massimo Ranieri per il quale scrive anche alcune canzoni) e G and G (progetto dedicato a Greta Garbo e commissionato dallo Stadsteatern di Stoccolma). E nell’attesa che gli torni la voglia di cantare noi ci ascoltiamo Stanze d’Hotel, canzone che all’epoca lasciò un segno nella nostra memoria anche per via del video che nel 1982 imperversava sulle tv locali…

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