Keynes batte Depardieu

21 Dicembre 2012 di Stefano Olivari

Ma sì, facciamo un bell’articolo contro Gerard Depardieu che trova poco giusto pagare l’85% di aliquota sul reddito e soprattutto contro Amazon che paga (poche) tasse in Lussemburgo, rimanendo al momento nella legalità formale, e non lo fa in molti dei paesi dove effettivamente produce reddito, fra i quali l’Italia. Esattamente come quasi tutti i principali azionisti del giornale dove questi articoli compaiono, ma questo magari farà parte del pezzo di domani (facciamo dopodomani). Certo è che nel parlare del gigante commerciale creato da Jeff Bezos si perdono di vista due prospettive fondamentali, quella di chi produce e quella di chi consuma. Se i libri, ma potremmo dire anche le scarpe o i frullatori, costano meno su Amazon e danno all’azienda che crea questi prodotti un margine maggiore, con le spettanze liquidate mensilmente e non a a 180 giorni (quando va bene, con certe librerie e certi distributori siamo oltre l’anno di ritardo), senza quindi costringerle a cialtroneggiare con impiegati e operai (“Ma come, non è arrivato il bonifico?”), quale sarebbe l’interesse pubblico nel mantenere in piedi un carrozzone distributivo dove i vari anelli della catena vivono solo di rendite di posizione, senza rischiare nulla come imprenditori grazie ai loro conti deposito? E staremmo parlando di settore privato. Quello che sfugge alla maggior parte dei politici e dei commentatori che vivono solo in università e studi televisivi, anche di destra, è che la ragione di vita delle aziende e soprattutto quella delle persone non è vivere per pagare tasse. A livelli di reddito infinitesimali, rispetto a quelli di Depardieu, tutti noi non garantiti siamo arrivati a un punto in cui stare fermi, vivendo di poco e di espedienti, è diventato più conveniente che lavorare. In un mondo di impiegati pubblici, di disoccupati e soprattutto di sotto-occupati (i 400 euro per gli stagisti hanno scandalizzato qualcuno, ma sarebbero una conquista…), dopo la prevedibilissima superpatrimoniale (non occorre votare Vendola per ritenere inevitabile questo scenario) quali tasse pagheranno gli stipendi degli impiegati pubblici e i sussidi ai disoccupati? Ci vorrebbero dieci, cento, mille Amazon, invece stanno crescendo solo i neokeynesiani. Neokeynesiani con i soldi degli altri, ovviamente, sognando senza poterlo dire (l’Europa è un feticcio intoccabile, tipo Napolitano) l’uscita dall’euro e qualche anno di sopravvivenza pagata con la svalutazione.

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