I dirigenti televisivi di Cuba e Romania

20 Dicembre 2012 di Dominique Antognoni

Fortunati coloro che vivono a Focsani e Varadero, a Tecuci e L’Avana: hanno potuto vedere in diretta come Messi ha superato il record di Gerd Muller. Da Holguin e Tirgu Secuiesc hanno sofferto anche per il pareggio dell’Espanyol in casa del Real. Se è per questo, chi vive a Cuba o in Romania ha visto e vede tuttora perfino le gare della Bundesliga. Poi è chiaro che un paese ricco si può permettere sfizi del genere, mentre l’Italia impoverita dal pagamento dell’IMU un po’ meno. Stesso discorso per i manager che si occupano dei diritti tv: un rumeno, oppure un cubano hanno avuto la possibilità di studiare nelle migliori scuole di business, di conseguenza hanno saputo come gestire il nodo dei contratti con Liga e Bundesliga. I manager di Sky Italia invece hanno pasticciato, ma hanno delle attenuanti: senza conoscere bene la materia, senza un’istruzione adeguata, non hanno lottato ad armi pari, perdendo e tornando a casa sconfitti. Non siamo ambiziosi a tal punto da desiderare una vita simile a quella di paesi evoluti come sono Cuba e Romania, però qualche prurito d’invidia c’é: chissà se un giorno potremo sederci comodi sul divano e vedere Cristiano Ronaldo e Iniesta. Nel frattempo ci consoliamo con Juve Stabia-Crotone, che ha sempre un suo perché: quello della serie B è un calcio per veri intenditori. Qualche settimana addietro Riccardo Trevisani era in diretta e per un attimo abbiamo sognato (anche per lui) che fosse a bordo campo dal Nou Camp: invece no, era a Modena per la gara contro il Lanciano e raccontava esaltato e felice di come le formazioni fossero arrivate a un’ora esatta dal fischio d’inizio. “Come in Champions”, urlava. Perché essere cosi umili? Poteva dire “Molto meglio che nella Champions e sicuramente mille volte meglio che in quella schifosissima Liga spagnola”. Giorni fa un manager di DigiSport, l’emittente della ricchissima Romania che trasmette il calcio estero, ci ha raccontato che all’inizio della stagione la Liga aveva chiesto una somma superiore rispetto al passato. Risposta? Se volete gli stessi soldi bene, se no amen. Pugno duro e in cambio ecco le partite della Liga. L’aspetto che fa meno ridere è che anche la Serie A italiana ha avuto la fantastica idea di chiedere più soldi per la trasmissione delle partite, nonostante la partenza per l’estero di quasi tutti i suoi campioni. “Vergognatevi e dite grazie che ancora compriamo il vostro campionato da due soldi, non avete nemmeno un grande calciatore e avete il coraggio di venire a rivedere il contratto. Sparite, sennò cambiamo idea e non vi diamo neppure questi soldi, visto che se ne sono andati perfino Ibra e Thiago Silva”. A questo punto abbiamo una proposta, per i grandi capi di Sky: e se andassero a Bucarest per mettere sotto contratto i rumeni, per poi portarli qui? A quel punto l’esercito degli attuali manager di Sky potrebbe dedicarsi a una lunga vacanza, magari di studio, a Cuba. Nella peggiore delle ipotesi potrà vedere sulla televisione dell’albergo qualche partita interessante.

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